05/06/12

Epomeo in sella

Una tappa obbligatoria per chi vuole conoscere Ischia, conosciuta da sempre come isola di terra; una visita al Monte Epomeo.

Il Monte Epomeo in Sella
Una meta apparentemente irragiungibile ed aspra, dove la rigogliosa vegetazione cede il passo al tufo verde, ricreando un luogo di meditazione e di energia unico. Da qui è possibile raccogliere il sole nel palmo di una mano, immenso al tramonto, con i colori dell'arancio e le sue sfumature che dipingono l'orizzonte. Con l'indice si possono toccare tutti i punti, delineando il perimetro dell'isola. Basta spingere lo sguardo un po' più in la, per vedere Capri con la penisola sorrentina, Pozzuoli, il Litorale Domitio. Ecco anche Ponza e Ventotene. Si può seguire lo stivale a perdita d'occhio fino al Circeo. Il mese scorso, dopo le piogge, era visibile persino l'Appennino.

Raggiungere l'Epomeo con gli animali da soma è una tradizione che si è ripetuta di generazione in generazione per anni. I nonni spesso ne parlano ricordando simpatici aneddoti. Basti pensare che mentre a Lacco Ameno si parlava già di turismo, a Serrara la popolazione era ancora contadina. Si camminava spesso a piedi e i principali mezzi di trasporto erano quelli in sella a muli, asini e cavalli. C'era solo una Corriera che girava due volta al giorno. 

La Chiesa di S. Nicola di Bari

Nel periodo estivo, quando non si lavorava nei campi, gli uomini scendevano in piazza con gli animali e guidavano i turisti sul Monte Epomeo. Allora esisteva il capo ciucciaro al quale era affidato il compito di garantire l'ordine e stabilire le precedenze. Era un ruolo ambito, tant'è vero che spesso si faceva anche a botte. Le visite erano cosi frequenti che ci si dava il turno. Dal tramonto fino all'alba si poteva salire e scendere fino ad undici volte.

L'iniziativa Epomeo in Sella è entusiasmante perché riprende un po' questa tradizione. 

Il punto d'incontro è il piazzale del negozio di souvenir Miscillo alle 19.00. Orario consono per godere del tramonto ed evitare saune. E' li che si scelgono le compagne di viaggio a quattro zampe. 

Epomeo in Sella

Durante il percorso, si attraversa il bosco di castagni che fa da ombrello con le folte chiome. Ci sono anche pioppo argentato, le querce. Più in la, il primo belvedere e ancora qualche ginestra, che da giugno colora tutto di un giallo intenso. 

Spesso si fa una sosta poco prima della vetta dove si trova la Chiesa più antica dell'isola, dedicata a S. Nicola di Bari scavata nel tufo. Accanto l'eremo ristrutturato ed ampliato nel 1754 da Giuseppe d'Argouth, all'epoca capitano del Castello Aragonese, che sopravvisse all'attacco di soldati nemici facendo voto e ritirandosi insieme ai compagni d'armi qui, dove mori il 17 Agosto del 1778. 

Si procede poi per il punto più alto, aspettando che il sole si tuffi e sparisca all'orizzonte. 

Informazioni Utili

Se volete anche voi scoprire il Monte Epomeo in Sella, non esitate a mettervi in contatto con Agostino, vi farà rivivere il Monte Epomeo e le tradizioni Ischitane. 

Via Epomeo, 22
80070 Serrara Fontana (NA)
tel. : +39 081 99 9566 - +39 328 46 12 073 - +39 333 25 21 882 

01/05/12

Il Monte Epomeo

E' la cima più alta dell'isola d'Ischia e raggiunge i 789 metri. Al suo nome si sono dati diverse derivazioni, ma le più attendibili sono: Epopon o Epopos che significa "io miro", "io guardo" (D'Aloysio e Verlicchi); altri (Baldino) fanno derivare il nome Epomeo dal greco Epopeus (in latino Epomeus) "guarda intorno". Ziccardi riferisce anche un'altra etimologia: Epopon, ovvero "monte che sovrasta tutte le sorgenti". Per Lamartine l'Epomeo era «luogo paradisiaco dove l'anima si innalza a Dio e dal quale l'occhio beato si espande in un panorama incantevole e meraviglioso che nessuna penna potrà riprodurre, dove si vive l'aria di un altro mondo».

L'Epomeo ha presieduto da signore ai movimenti tellurici ed alle violente eruzioni dell'isola, un tempo zona vulcanica molto attiva, nota e temuta anche in età romana, fino all'ultimo fenomeno registrato, nel 1301, con la famosa eruzione dell'Arso, oggi ancora ridente di ville.
La sua vetta si può raggiungere, tra percorsi di suggestione incredibile, muovendosi da Fontana: sventrate le pendici del monte, una strada asfaltata vi condurrà a soli venti minuti di cammino dalla cima. Salendo, a piedi o cavalcando uno degli asinelli che sempre aspetta a Fontana, tra pendici, margini di valloni, selve e piani, colli, giravolte, si giunge alla sommità dove si potranno mirare l'Eremo di San Nicola e il Picco dell'Epomeo. La vetta è costituita da un enorme masso di tufo verde nel quale sono scavati i locali dell'ex eremo e la chiesetta dedicata a S. Nicola di Bari.
Una volta in cima, l'anima si stacca dalle bassezze del mondo e in quella bellezza di luce e aria pura si spiritualizza quasi afferrando visioni d'infinito. Ischia balneare, Ischia chiassosa, Ischia notturna, qui vengono messe da parte e il turista gode sublimi visioni, e l'isola, tra le tante attrattive turistiche, offre anche tanta pace e solitudine. Qui sono banditi gli impegni e tutto ciò che ha reso schiavo l'uomo. Qui si respira in libertà e a pieni polmoni aria ossigenata, fuggendo ai ripetuti sguardi di occhi indiscreti, correndo per le aperte campagne e in cima al monte. Una giornata all'Epomeo rimarrà indelebile: da questo mondo di fascino e di purezza si godono panorami esaltanti; si domina l'intera isola, si possono ammirare Capri, Ponza, a quasi cento chilometri di distanza, Gaeta a Nord. A mezzogiorno il mare si perde verso lontani lidi, mentre a Est si presenta Napoli con il suo Vesuvio, e giù fino alla catena dei Lattari ed alla penisola Sorrentina.
Ma l'Epomeo è colmo anche di anni di storia civile e religiosa: il turista, giungendo sulla cima del monte trova scavata nella roccia tufacea una chiesetta con annesse celle e corridoi che portano da un lato all'altro della montagna. La chiesetta già esisteva nel 1459, come conferma Pontano nel suo «DE BELLO NEAPOLITANO», nel quale racconta, parlando della battaglia tra Giovanni D'Angiò e le truppe dell'Ammiraglio Poo, che questi ascendeva silenziosamente l'Epomeo in cima al quale, vi era una chiesetta dedicata a San Nicola di Bari. Non si è storicamente sicuri di quanto furono scavate le grotte e se servirono di rifugio al cristiani nei primi tempi del cristianesimo oppure furono agli abitanti dell'isola che vi si trinceravano per sfuggire agli assalti dei pirati. Quest'ultima tesi viene supportata dal fatto che da un lato del monte sino al 1464 esisteva una bastia, costruita già da molto tempo, proprio per accogliere gli isolani dai frequenti e improvvisi attacchi del turchi. L'Epomeo durante le incursioni dei pirati e nel periodo di ogni guerra fu un ottimo punto di avvistamento. Le terre napoletane e romane venivano avvisate con potenti fumate dal pericolo di navi nemiche, fossero esse navi pirate o legni nemici. 

Per chi vorrebbe salire l'Epomeo in sella, informatevi leggendo il nostro post, Epomeo in Sella.

23/04/12

Sant’Angelo d’Ischia

Sant’Angelo di Ischia, antico borgo di pescatori percorribile solo a piedi, oasi di pace sfuggita ancora in parte all’amplesso dell’isola d'Ischia, è oggi un rinomato centro turistico internazionale.

Vieni a Ischia!


Con una superficie di circa 150 ettari ed una popolazione di 600 abitanti Sant’Angelo è situata sulla costa meridionale dell’isola in un trionfo di vegetazione ricca di frutteti, viti e piante di ogni tipo ed offre al visitatore panorami stupendi con case attaccate come ostriche alla piccola collina che sovrasta il porto e stradine che si arrampicano e si affacciano come balconi fioriti tra moderni alberghi e case colorate.
Boutiques con griffes esclusive, raffinate gioiellerie, studi d'arte, prodotti artigianali fra cui le famose ceramiche, consentono uno shopping a cui sarà difficile resistere.  Pesce freschissimo, coniglio all’ischitana ed altre specialità gastronomiche locali si possono gustare nei rustici ristoranti che si specchiano nel mare e nel contempo trascorrere notti romantiche al chiaro di luna allietate dalle orchestrine dei piano-bar delle caratteristiche taverne. Indimenticabile un drink nello scenario naturale e pittoresco della piazzetta sul porto. Caratteristico ed unico al mondo il "pollo alla fumarola" cotto sotto la sabbia bollente dell’omonima spiaggetta. 

Ma, ciò che rende unica Sant'Angelo, è un promontorio-isolotto con numerosi terrazzi a semicerchio.Tale dosso sinattico di origine vulcanica, è alto m. 105 e nella sua parte superiore un tempo sorgeva una chiesetta dove si instaurò il culto dell'Arcangelo San Michele, l'Angelo da identificare nel nome del paesino.

I suoi bagni, le sue terme e le sue spiagge, sono famosi oggi come un tempo; fra quest'ultime troviamo ad occidente le spiaggette di Chiaia di Rose, Cava Ruffano e Cava Grado, mentre ad est, oltrepassata la chiesa parrocchiale di San Michele Arc., si distende la grandissima spiaggia dei Maronti con i bagni di Cavascura, Cava Petrelle e le famose Fumarole, i cui caldissimi vapori (sino a 90° C.) si levano turbinando dalla sottostante spiaggia, quasi fischiando, sulla scarpata tufacea.  

Vieni a Ischia!

19/04/12

Il Castello Aragonese

Orario di apertura: 09.00 - 19.30
Tel.
081 991959




Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un isolotto di roccia trachitica posto sul versante orientale dell'isola d'Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, oggi conosciuto come Ischia Ponte.
L'isolotto su cui è stato edificato il castello aragonese deriva da un'eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa. Raggiunge un'altezza di 113 metri sul livello del mare e ricopre una superficie di circa 56.000 m2. Geologicamente è una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi e viene definita cupola di ristagno.

Vieni a Ischia!
Al castello ischia si accede attraverso un traforo, scavato nella roccia e voluto verso la metà del quattrocento da Alfonso d'Aragona. Prima di allora l'accesso era possibile solo via mare attraverso una scala situata sul lato nord dell'isolotto. Il traforo è lungo 400 metri e il percorso è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da "piombatoi" attraverso i quali si lasciava cadere olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici. Il tratto successivo è una mulattiera che si snoda in salita all'aperto e conduce fino alla sommità dell'isola. Da questa strada si diramano sentieri minori che portano ai vari edifici e giardini. Dagli anni settanta del novecento è anche in funzione un ascensore, il cui percorso è ricavato nella roccia e che raggiunge i 60 metri sul livello del mare.

Sul CASTELLO Aragonse Ischia
S. Pietro a Pantaniello
Chiesa di forma esagonale costruita in blocchi di piperno nel 1547, da Dionisio Basso, che volle riedificare sul castello l’originaria chiesa paleocristiana, che si trovava sulla collinetta del porto, all’epoca ancora lago malsano, da cui si dice deriverebbe il nome S.Pietro a Pantaniello, per preservarla dalle incursioni saracene. Il progetto fu ricavato probabilmente da un disegno del Vignola famoso architetto del rinascimento italiano.
Cattedrale
La cattedrale si compone di due piani: la chiesa e la cripta. A fianco è situata la torre campanile e l’ex palazzo vescovile. La chiesa è di epoca medievale, ristrutturata più volte nel corso dei secoli fino alla metà del 1700. La cattedrale è a tre navate, intorno all’altare c’erano sette cappelle di cui sei gentilizie, un tempo ricche di affreschi. La cripta custodisce degli affreschi attribuibili alla scuola di Giotto. Nel 1509, il giorno 27 del mese di dicembre fu celebrato il matrimonio tra la poetessa Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos, marchese di Pescara. Ricca di monumenti furono distrutti nel 1722 dal vescovo Capecelatro, e nel 1809 la cattedrale cadde definitivamente sotto le cannonate della flotta inglese.
Chiesa della Immacolata e Convento delle Clarisse della Consolazione
Costruita nella prima metà del ‘700, fu voluta dalle monache clarisse del convento della consolazione adiacente alla chiesetta. Il convento fu edificato nel 1576 dalla N.D. Beatrice della Quadra, e chiamato della consolazione, perché la fondatrice ormai vedova, cercava consolazione nella preghiera e nel silenzio della clausura. Nei piani interrati del monastero è situato il cimitero, dotato di scanni in pietra con foro centrale, per la raccolta dei resti organici in decomposizione, infatti, i cadaveri venivano lasciati vestiti sugli scanni. Le monache vi si recavano ogni giorno per meditare sulla morte. L’esposizione dei resti dei cadaveri fu soppressa negli anni ’60 dal vescovo Dino Tomasini.
Il Maschio 
Situato nella parte più alta dell’isola, fu costruito dagli Angioini, e rifatto in seguito dagli Aragonesi.

Di forma Quadrangolare, fornita di quattro torri. Fu occupato da Alfonso I d’Aragona, da Ferdinando II d’Aragona fuggito da Napoli dopo che fu occupata da Carlo VIII, re di Francia nel 1495. Nel 1823 venne adibito a carcere dal governo Borbonico.
Bagno penale
Edificato dai Borboni nel 1799, per rinchiudere gli oppositori politici, costituiva insieme al Maschio il bagno penale. L’edificio è composto da cameroni dove venivano ammassati tutti i prigionieri, e da un cortile scoperto di forma quadrangolare, nel mezzo del quale era posta una forca per le esecuzioni. Numerosi patrioti napoletani del 1848 furono rinchiusi in quelle prigioni, a loro in particolare era riservato un singolare tipo di tortura, venivano immersi in vasche di acqua e lordura, e inoltre erano costretti a rimanere nei loro escrementi per intere giornate. Da qui il nome “Bagno Penale”. Con l’unità d’Italia e la cacciata dei Borboni, i prigionieri politici furono liberati. Nel 1874 l’isolotto andò sotto il controllo della direzione generale delle carceri, e nel 1890, la prigione fu definitivamente chiusa.

15/04/12

Itinerari di scoperta dell'isola d'Ischia

Itinerario numero 1:

Giro dell'isola in barca: è possibile passare una giornata su una barca noleggiata con un marinaio a bordo in uno dei numerosi porti turistici. Durante la gita vi sarà possibile fare un bagno, pescare, abbronzarvi, ammirare le grotte e anche mangiare in uno dei ristoranti della costa.


Itinerario numero 2:

Giro dell'isola in macchina: Ischia offre una varietà di panorami e di località. Parcorrendo la strada è possibile fermarsi in uno dei numerosi belvederi, sulle spiaggie o visitare le più alte cime.


Itinerario numero 3:

Potete visitare i siti storici di Lacco Ameno al museo Villa Arbusto e nei sotterranei della Chiesa di Santa Restituta. Tutto cio senza dimmenticare di farvi un bagno nel Parco Termale del Negombo e passaggiare sulla strada principale del posto.  

Itinerario numero 4:

Potete visitare il Castello Aragonese a Ischia e l'antico Borgo di Celsa che offre momenti di autentica vita ischitana in uno scenario di architettura araba e spagnola con numerose chiesi.



Itinerario numero 5:
Un altro posto molto suggestivo, Sant'Angelo. In questo paese pittoresco, potete trascorrere una giornata di relax ad esplorare viuzze carateristiche, nuotando o approfittando di un'ottima cucina in uno dei numerosi ristoranti.



Itinerario numero 6:
Siete al mare, ma siete anche innamorati della montagna? Ischia è fatta per voi! E' possibile passeggiare sui sentieri di montagna a piedi o sul dorso di un asino, dal comune di Serrara Fontana attraverso l'antica via militare o dal comune di Forio attraverso Via Bocca. Potete approfittare di panorami mozzafiato, di aria fresca, di catagni, di pinede, di fumarole e i più tenaci potranno restaurarsi sulla cima del Monte Epomeo.