29/12/13

Capodanno a Ischia

Ad Ischia il Capodanno ha mantenuto inalterato il fascino di una festa antichissima dal sapore delle tradizioni popolari con quel tocco di sfrenatezza dionisiaca tra balli, cibo e vino a volontà. La tavola ischitana del san Silvestro non si certo trovare impreparata ad uno dei momenti più ghiotti dell’anno, quando mangiare bene e a volontà è fondamentale anche in senso benaugurale. Una festa che affonda le radici nella notte dei tempi

Già gli antichi Romani celebravano l'anno nuovo. Il loro calendario era però continuamente mutato dai vari imperatori; si scelse quindi di sincronizzarlo con il sole.

Capodanno a Ischia
Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare quello che ancora oggi è conosciuto come il calendario Giuliano, che stabiliva che l'anno nuovo iniziava il primo gennaio.

Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia.

La dea era apportatrice di fortuna e felicità; il termine latino strena,presagio fortunato, deriva probabilmente proprio dalla dea.

Capodanno a Ischia
Terra che mantiene sempre vivo l’ancoraggio con la cultura marinara e contadina,

Ischia festeggia san Silvestro con cibi assolutamente genuini, il menu è molto vario: si va da piatti di pesce freschissimo, a volte pescati personalmente dagli ischitani la notte tra il 30 ed il 31 dicembre, frutti di mare, pasticci di pasta e tortani a volontà.

Ma che si ceni a base di pesce o di carne un piatto non deve assolutamente mancare sulla tavola ischitana di Capodanno, per motivi scaramantici: le lenticchie che assicurano denaro e felicità.

Capodanno a Ischia
Se scegliete di trascorrere le vostre vacanze di fine anno ad Ischia, il Capodanno ischitano vi stupirà non solo con un ventaglio di cibi saporitissimi ma anche con le tante feste in piazza ed i veglioni “all nigh long”.

Ma quando scocca la mezzanotte andate alla finestra: uno degli spettacoli più grandiosi di fuochi artificiali che avete mai visto vi lascerà a bocca aperta e vi insegnerà come la gente del sud scacci gli spiriti maligni e prepari la strada all’anno che nasce.

25/12/13

Ad Ischia dove il Natale è vera festa

Il profumo di legna per i vicoletti chiusi da case colorate, l'aroma di caladarroste che invade la piazzetta, la bellezza di questi paesi arroccati su colline o stesi sulla costa, di queste case tutte con un albero di Natale che fa capolino dalle finestre. Ad Ischia si respira la più autentica tradizione natalizia, tra prelibatezze da gustare e benessere termale una vacanza di Natale ad Ischia è il più bel regalo che potete farvi. Qui ad Ischia vi accoglieranno con il calore di una vera casa, con il sorriso di una grande famiglia perchè il vostro sia un Natale vero, un Natale sull'isola di Ischia.

Ad Ischia dove il Natale è vera festa
Finalmente arrivano le tanto attese vacanze di Natale che i più raffinati tra i viaggiatori vorranno sicuramente dedicare ai piaceri ed al benessere del corpo. E quale luogo è più indicato di Ischia per trovare: relax, buona tavola, divertimento, cultura ed il caldo abbraccio delle acque termali che rinvigoriscono e che donano bellezza? 

Ad Ischia dove il Natale è vera festa
I soggiorni ad Ischia offrono un'atmosfera raffinata ed esclusiva, dove poter effettuare un periodo interamente dedicato al benessere. Ad Ischia ci sono delle beauty farm tra le più celebri d'Europa, con centri termali all'avanguardia che sfruttano le preziose acque termali che scorrono sotto la terra ischitana. Ad Ischia offrono una cucina superba che diventa ancora più allettante nel periodo di Natale, con i piatti della tradizione contadina ischitana e specialità di mare della tavola dei pescatori. Ischia, dove ogni sera si accende uno spettacolo diverso per trascorrere il Natale in allegria. 

Ad Ischia dove il Natale è vera festa
La vacanza di Natale ad Ischia sarà un viaggio nei sensi: la bellezza della natura, il fascino dei borghi antichi, le passeggiate sulla spiaggia, l'incontro con un pescatore che cuce la rete, e le tante piazzette dell'isola che diventano un fulcro natalizio con mercatini, stand di artigianato, prodotti tipici da gustare, e spettacoli teatrali. E non dimentichiamo le strade dello shopping: perchè se Natale è anche regali ad Ischia troverete le migliori boutique dove acquistare capi moda preziosi, ma anche bijoutteria d'epoca, scarpe cucite a mano, cachemere. 

Ad Ischia dove il Natale è vera festa
Ad Ischia poi le bottegucce di cose tipiche sono aperte da sempre, alcune hanno centinaia di anni e qui troverete oggetti d'artigianato in raffia, ceramica, cuoio, e ricami rari. A Natale donatevi il benessere naturale, venite ad Ischia.

21/12/13

La musica di Natale ad Ischia viene da lontano: gli "zampognari"

Sembrano provenire direttamente da un presepe napoletano; con i loro vestiti da montanari ed i loro visi ieratici. Già alle prime luci livide dell’alba sono in giro per borghi e case a suonare vecchie melodie religiose con strumenti ancora più antichi. Sono gli zampognari, vengono dalle regioni del profondo sud come la Calabria, dal Molise e dalle montagne dell’Abbruzzo, parlano di transumanza e di mestieri scomparsi e quando appaiono il Natale è vicino. Se siete in vacanza sull’isola di Ischia a Natale, avrete l’occasione di partecipare ad una delle più antiche tradizioni etniche del sud Italia: l’arrivo degli zampognari.

L’atmosfera che si respira per le strade profumate di caldarroste è riscaldata da queste musiche che parlano della venuta del Signore, “ Quann nascette ninno”, le Novene, musiche che emozionano per la loro arcaica semplicità, musiche che “portano bene”, che hanno un valore sacro e beneaugurate per le case che aprono loro le porte.

La musica di Natale ad Ischia viene da lontano: gli "zampognari"

Gli zampognari sono in genere due: uno suona la zampogna, strumento simile ad una cornamusa, l'altro la ciaramella, strumento a fiato fatto di canne.

Già anticamente il loro arrivo in città coincideva con la festa dell' Immacolata; tutte le botteghe e tutte le case che esponevano un'immagine della Vergine ottenevano una melodia natalizia in cambio di un piccolo obolo.

La musica di Natale ad Ischia viene da lontano: gli "zampognari"
Un cronista del 1840 annotò "cosiffatta serenata chiamasi anco l'albata".

Lo strumento musicale dal quale prendono il nome è la zampogna: costituita da canne sonore di legno inserite in una sacca di pelle di capra o di pecora.

La musica di Natale ad Ischia viene da lontano: gli "zampognari"
L’otre si gonfia direttamente con il fiato del suonatore, pertanto il flusso d’aria non si può interrompere. Le canne, almeno due, sono utilizzate una per la melodia e l’altra di bordone, cioè come nota di accompagnamento.

17/12/13

Aspettando la vigilia di Natale

Uno dei piatti principe della tavola natalizia ischitana e napoletana è sicuramente il baccalà. Pietanza antichissima importata in Campania dalla Norvegia, il merluzzo che diventa “stoccafisso” e “baccalà” non può mancare a Natale. Lo troviamo nel menù della vigilia, ma anche come spuntino a mezzogiorno del 24 dicembre.

Aspettando la vigilia di Natale
In questa lunga giornata che prepara la grande abbuffata del Natale, il digiuno è d’obbligo. Ma è un digiuno un po’ speciale: è un “digiuno alla napoletana”, perché spizzicare è permesso e non solo a chi sta ai fornelli. Pizze di scarole e baccalà fritto aiutano a giungere a sera con un sano appetito, ma senza troppo soffrire!

Aspettando la vigilia di Natale
Nel comune di Ischia in genere sono vari i punti di ritrovo dove spizzicare cose buone in attesa della vigilia: alla riva sinistra, ad Ischia ponte, alla Mandra. E tutti gli altri comuni dell’isola di Ischia - Casamicciola, Lacco Ameno, Barano, Forio e Serrara Fontana - la mattina del 24 dicembre danno appuntamento in piazza e per le stradine dei borghi con la sagra del baccalà.

Aspettando la vigilia di Natale
La storia dell’amore tra Napoli e il baccalà risale almeno al 1500. E ancora una volta, si vede come i napoletani siano un popolo capace di trovare soluzioni. A quel tempo, la Chiesa della controriforma imponeva di “mangiar magro”: aveva cioè proibito il consumo di carne nei giorni comandati.

15/12/13

Pista di Ghiaccio di Ischia

Saranno festività natalizie decisamente originali e suggestive, quelle che si apprestano a vivere gli ischitani ed i turisti che sceglieranno l’isola verde come meta di vacanze durante quel periodo. 

Pista di Ghiaccio di Ischia
Oltre al Bosco Incantato, dal 7 dicembre al 19 gennaio un'altra assoluta novità per Ischia: una pista del ghiaccio della grandezza di circa seicento metri quadrati allestita in piazzetta San Girolamo.

Pista di Ghiaccio di Ischia
Come succede in tante località italiane, la pista da ghiaccio di Ischia costituirà un’attrazione no stop per grandi e piccini.

Pista di Ghiaccio di Ischia


13/12/13

Natale ad Ischia, il Bosco Incantato

Trascorri delle meravigliose Vacanze di Natale ad Ischia

Quest'anno c'è una grande novità, Il Bosco Incantato !  


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
Ischia Bosco Incantato è una favola di Toti Semerano e Roberto Paci Dalò


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
Un misterioso percorso tra alberi, cespugli, mirabolanti animali di luce e voci. Un dispositivo pensato per deviare momentaneamente dalla strada maestra per scoprire la meraviglia dei luoghi consueti. Luoghi che, abitati dalla luce e dal suono, diventano sorprendenti avventure per tutti: adulti e bambini. 


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
Questo è il primo passo per una serie di favole che si svilupperanno nel corso del tempo dove Ischia tutta è il palcoscenico per la creazione di storie visionarie.


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
La pineta di via Edgardo Cortese sarà oggetto di una installazione artistica di luminarie con una serie di immagini virtuali che incanteranno i bambini e perchè no anche i più gandi. 


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
Luci e addobbi ricreeranno all’interno della pineta un’ambiente tipico dei mercatini di Natale con la caratteristica che, a fare da cornice al paesaggio, non saranno le montagne ma i pini marittimi e il mare.


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 
Dall’8 dicembre al 19 gennaio


Natale ad Ischia, il Bosco Incantato 

09/12/13

La magia di Natale nella tradizione del presepe napoletano

Perdersi ammirando quel mondo magico ed antico, fatto di uomini in miniatura, dai vestiti sgargianti, dagli occhi lunghi e lo sguardo mediorientale, fatto di contadine abbronzate, e madonne ed angeli dalle guance di giglio, di venditori e acquaioli, di casette di cartapesta e giochi d’acqua, di muschio e di sughero. Ad Ischia, come a Napoli, dicembre si tinge di una religiosità intima e popolare. 


La magia di Natale nella tradizione del presepe napoletano
Qui il Natale parla la lingua feriale dei “pastori napoletani”, parla la lingua del presepe. E l’isola di Ischia con i suoi borghi di pescatori, i villaggi rurali, le casette basse e colorate, le cantine antiche, le strade che odorano di legna bruciata nei camini e le mille e mille lucine che si accendono di sera è essa stessa un grande, sorprendente presepe

Trascorrere le vacanze di Natale sull’isola di Ischia è sicuramente un modo per conoscere a fondo tradizioni e cultura mediterranee da una visuale inconsueta tra stradine e spiagge silenziose, chiese addobbate, feste in piazza dove gustare pesce fritto e vino novello, caldarroste e pizze di scarole.


La magia di Natale nella tradizione del presepe napoletano
E naturalmente non può mancare la visita ai presepi.

Gli appassionati di questa forma di artigianato avranno pane per i loro denti: ad Ischia un itinerario presepistico davvero interessante; e per approfondire il tema da Ischia in mezz’ora di aliscafo si raggiunge Napoli con le strade del presepe napoletano: i decumani, San Biagio e san Gregorio Armeno, ma anche il museo di San Martino che ha una delle più belle collezioni di presepi, tra cui spicca Il presepe Cuciniello.


La magia di Natale nella tradizione del presepe napoletano
Il 26 dicembre di ogni anno ad Ischia, nella frazione collinare di Campagnano, si tiene il presepe vivente, a cui partecipano decine e decine di figuranti, che sfilano per le stradine antiche.

In una antica cantina la Natività.

E in piazza gli antichi mestieri e la tavola delle delizie da mangiare.

Un'appuntamento natalizio da non perdere...

05/12/13

Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli

Un Natale dolcissimo quello sull’isola di Ischia da tutti i punti di vista: la natura isolana gareggia con la tradizione culinaria per sedurre chi sceglie di trascorrere le vacanza natalizie ad Ischia. E se la terra vi stordisce con i suoi caldi colori autunnali, dalla cucina ischitana una battaglia a colpi di sapore con tutti i mezzi a disposizione per colpire la gola. Ed i mielati proiettili degli “ Struffoli “ sono di sicuro un’arma vincente!

Gli Struffoli preparati secondo l’antica ricetta napoletana chiudono in un trionfo di goduria i pasti e le cene festive. Sono piccole palline di pasta fritte nell’olio e poi ricoperte di miele, che ci deriverebbero addirittura dai Greci.


Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Dal greco deriverebbe il nome “struffolo”: precisamente dalla parola “strongoulos”, arrotondato. Lo struffolo deve essere piccolo. Perché così aumenta la superficie di pasta che entra in contatto col miele, e il sapore ne guadagna.

E questo avviene soltanto se si confezionano delle palline di pasta di piccole dimensioni. Gli struffoli, come tutti gli evergreen, nella loro sostanziale immutabilità presentano molte varianti: regionali, familiari e personali.


Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Vi accorgerete che ciascuno ritiene che i “propri” struffoli siano quelli autentici: quelli della tradizione, tramandati da una nonna, una mamma o – ancora meglio! – da una zia monaca. Quest’ultima, quando c’è, è una garanzia: un tempo gli struffoli venivano preparati nei conventi, dalle suore dei vari ordini, e recati in dono a Natale alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità.


Un Natale dolce, dolce come il miele: gli Struffoli
Come accade a tutte le ricette ormai abbondantemente codificate, che sembrano non presentare punti oscuri, gli struffoli sono insidiosi: nascondono infatti molti segreti, spesso custoditi gelosamente.

Uno di questi sta nel miele: che deve essere abbondante. Senza di lui, un dolce non può definirsi veramente tale.

01/12/13

Natale ad Ischia nell'abbraccio della natura

Da quanto tempo non respirate il profumo forte e muschiato di un bosco, di quelle foglie cadute che nascondono funghi e muschi verdissimi, quell'odore intenso di mirto e di ginepro? Quanto è che una ventata di aria di mare non vi fa chiudere gli occhi dal piacere, mentre l'essenza cristallina di alghe e di sale vi entra nel cuore? E quanti giorni sono passati dall'ultima volta che vi siete fermati a osservare l'arco che compie il sole nel cielo, i suoi riflessi nell'acqua, a percepire un silenzio che parla all'anima più di mille parole. E' giunto il momento di un tuffo nel verde: sull'isola di Ischia mille occasioni di vacanze per un Natale all'insegna dell'ecologia

Natale ad Ischia nell'abbraccio della natura
L'isola verde aspetta proprio voi che amate la natura ma che putroppo vivete lontano, in città, dove un albero è già un miraggio. Qui dove tutto pullula di vita vegetale un periodo di vacanza, magari cogliendo al balzo questi giorni di Natale, è quanto ci vuole per fare il carico di linfa e di ossigeno e ricominciare a sognare. Sapete tutti, perchè è noto in tutto il mondo, che l'isola di ischia è una delle terre più fertili del mezzogiorno d'Italia. Questo grazie al suo particolare microclima ed all'abbondanza straordinaria di falde acquifere. Ischia è un po' il paradiso dei botanici: in questo suolo basta piantare un seme che spunta un albero, e non sono solo parole. Che non siano vuote chiacchiere potete venire voi stesso a vederlo, a viverlo, a tuffarvi dentro! 

Natale ad Ischia nell'abbraccio della natura
L'isola offre talmente tanti luoghi naturali da scoprire che ci vuole davvero molto tempo per scoprirli tutti. I suoi boschi di castagno e di acacie sono uno spettacolo da non perdere. I sentieri che si snodano in collina dove passa soltanto qualche coniglio selvatico sono fiabeschi, chiusi tra le fronde all'improvviso di aprono su panorami immensi. 

Natale ad Ischia nell'abbraccio della natura
A dicembre poi tutto si ammanta di un ulteriore poesia, perchè dalle vette montane è bello osservare i comignoli fumanti e il suono delle cornamuse degli zampognari. Poi ci sono le spiagge e anche queste sono tante: inutile dirvi che una passeggiata su una spiaggia di inverno quando il sole brilla ma non scotta, il mare è di smalto, i pescatori cuciono le reti, gli uccelli marini cantano è un'emozione sublime difficile da vivere altrove. E poi ci sono i borghi, che anche se non sono natura vera e propria, sono immersi in essa e circondati dal verde e dal blu del mare. Sarà bello poi andare alla scoperta delle fonti termali che spuntano nei boschi e degli sbuffi di fumarole naturali sulle spiagge del sud. Se il vostro sogno è la natura, venitela a vivere ad Ischia

28/11/13

Dicembre ad Ischia, per un Natale più vero

Sarà per l'odore dolce delle caldarroste, sarà per i cento camini fumanti, per i dolci fatti in casa che impregnano l'aria, per i portoni antichi aperti su presepi incantevoli, o per la musica degli zampognari, ma dicembre sull'isola di Ischia è un percorso emozionante che ti fa respirare intensamente un'aria antica, quella del Natale di una volta. Un momento da vivere nell'intimità di una chiesa, nella festa di una piazza e alla tavola di una trattoria slow food, per assaporare la vera tradizione del Natale.

Dicembre ad Ischia, per un Natale più vero
Un po' di tramontana non guasta a dicembre per dare quel tocco vivo e pungente dell'aria natalizia. Chi ama immergersi nelle tradizioni e nelle atmosfere autentiche del Natale, troverà ad Ischia il luogo in assoluto più fedele a quel sentimento insieme festoso e spirituale che il Natale reca con sé. Questo perchè la vita in questa terra separata dal resto d'Italia dal mare è rimasta un più legata ai ritmi della natura: il giorno e la notte scandiscono il lavoro dei contadini, dei pescatori e degli artigiani che sono ancora tanti sull'isola. 

Dicembre ad Ischia, per un Natale più vero
Se le stagioni per chi vive in città sono soltanto intese come momenti di bel tempo o pioggia, per chi come avviene ad Ischia vive in stretto contatto con la terra e con il mare il cambiamento dei cicli stagionali deve essere seguito con attenzione, perchè il lavoro che si compie in campagna non può non tenerne conto. Fermatevi ad osservare il lavoro minuzioso dei coltivatori di vite, guardare come i loro gesti si ripetono secondo una cerimonia che fa parte del loro antico sapere. E' il tempo che li guida alla legatura delle viti, alla potatura, o alla raccolta dell'uva. Ecco perchè il rispetto assoluto del calendario si tramuta anche in un forte ancoraggio con le tradizioni, ed il Natale ad Ischia è più vero. 

Dicembre ad Ischia, per un Natale più vero
Nelle campagne è il momento di concimare la terra, zapparla e mettere, potare le viti, in mare è il giusto periodo per andare a pesca per portare prelibatezze freschissime sulla tavola della Vigilia. Il “cuoccio all'acqua pazza”, un dentice al forno, il capitone ed il baccalà fritto, e gli immancabili spaghetti ai frutti di mare. A Natale ogni piazza di Ischia è una gioia per gli occhi con i mercatini d'artigianato, piccoli spettacoli pomeridiani, e tante cose buone da gustare. Scegliete di trascorrere una vacanza di Natale sull'isola di Ischia. 

24/11/13

Ristorante l'Arca, una location unica

Ristorante l'Arca, una location unica

Descrizione del Ristorante Pizzeria L'Arca

Incastonato come una pietra preziosa tra le verdi colline ed i vigneti della costa sud occidentale dell'isola, il ristorante l'Arca è interamente intarsiato su un grosso masso di pietra verde!

Specialità casarecce di terra e di mare

La cucina è casereccia tipica isolana; nel menù troviamo il coniglio alla cacciatora e la pizza napoletana. A disposizione dei clienti un piccolo parcheggio.

Ristorante l'Arca, una location unica
Alcuni piatti che potrete gustare all'Arca

Ampia scelta di specialità sia di terra che di mare, oltre al Coniglio alla Cacciatora, specialità della casa, cucinato sapientemente da Mamma Filomena, ottimi sono anche i piatti a base di pesce.

Posizione del Ristorante Pizzeria L'Arca

Posizionato sulle colline meridionali dell'isola, il ristorante è stato ricavato su un enorme masso di pietra verde, che si erge tra i verdi vigneti della zona. 

Ristorante l'Arca, una location unica
Facile da raggiungere in auto, un piccolo parcheggio a disposizione della clientela, posto sul versante opposto della strada. Per chi si muove a piedi la fermata dell'autobus è a 50 metri, il ristorante organizza comunque su richiesta transfer gratuiti.

Ristorante L'Arca 
Via Ciglio 144 - 80070 Serrara Fontana (Na)
Tel. Tel. ì39 3208706019

20/11/13

Procida, terra di sole, mare e limoni

Procida è leggera e morbida, galleggia, salperebbe anzi se affetti così antichi e tenaci non la tenessero a Napoli. È di tufo, la pietra che respira, la pietra che vede, la pietra più scoperta, la pietra sughero, la pietra senza segreti. Le case di Procida sono di un bianco latteo, fermo, chiuso; il bianco totale e compatto che esce dal tubetto fra le dita del pittore. Osservate la cupola della chiesa madre: non è dipinta di bianco ma è bianca nell’intero suo spessore, nella sostanza, com’è bianco il gesso. Le case di Procida sono di bucato, un guanciale per il sole

È quanto scriveva Giuseppe Marotta della amata Procida, l’isola che spunta nel mare con le sue antiche case e con il suo verde intenso, prepotente. 

Procida, terra di sole, mare e limoni
A prima vista Procida sembra quasi selvaggia: entrando nel suo porto su cui si affacciano case antiche rose dalla salsedine, il profumo del mare e delle alghe avvolge il turista, mentre il fascino, quasi presepeiale, del suo centro storico strega chiunque vi metta piede. 

Procida - o Prochyta come si chiamava quando venne fondata in epoca greco-romana – è un viaggio a ritroso nel tempo perduto. 

Qui in questo pezzo di terra in mezzo al mare, i borghi colorati di casette di pescatori, le stradine, gli alti portoni chiusi su cortili ombrosi, hanno mantenuto intatto l’aspetto rustico e semplice di cento anni fa. 

Ma l’isola scelta da Moravia ed Elsa Morante all’epoca del loro amore, ha anche un ricco patrimonio culturale fatto di palazzi patrizi, chiese e giardini letterari: dal carcere nella zona più alta dell’isola, al castello del XV secolo, al santuario di Santa Maria delle Grazie, ed ancora il borgo medioevale di Terra Murata, l’Abbazia di San Michele (XVIII secolo), il palazzo d’Avalos

Procida, terra di sole, mare e limoni
Passeggiando per le antiche stradine del borgo della Corricella o di Sancio Cattolico, sembrerà di essere ritornati indietro nel tempo, quando la vita scorreva a ritmi più lenti. 

Per questa ragione Procida è stata da sempre meta di intellettuali, scrittori e artisti a caccia di armonie naturali. E come contraddirli: la spiaggia della Chiaiolella, punta Solchiaro, l’isolotto di Vivara sono delle vere e proprie oasi di pace, incontaminate. 

A Procida poi tutto l’anno sagre e manifestazioni che affondano le radici nelle tradizioni culturali e religiose antichissime come la sagra del Mare – che si svolge tra luglio e agosto; la sagra del pane, del vino nuovo ma anche la bellissima processione del Cristo Morto che si tiene il Venerdì Santo ed i Misteri di Procida che attirano ogni anno migliaia di visitatori. 

Procida, terra di sole, mare e limoni
Tradizioni e storia anche a tavola, in una cucina dal sapore genuino e mediterraneo, come la zuppa di pesce, l’insalata di limoni, i carciofi, la pasta e le lingue di leone, un dolce buonissimo di pasta sfoglia, farcito di crema pasticcera.

Collegamenti frequenti con Aliscafo e Traghetti da Ischia Porto.  

16/11/13

Torta Ischitana

Una sferzata di energia e di gusto in questa deliziosa torta a base di fichi e mandorle.

Basterà assaggiarla per non poterne più fare a meno! Una ricetta ideata dal Bar Calise di Ischia Porto.

Ingredienti:

+ 250 g di farina di mandorle 
+ 250 g di burro
+ 250 g di zucchero 
+ 6 uova 
+ 50 g di pinoli tritati 
+ 50 g di noci tritate
+ 50 g di nocciole tritate
+ 25 g di mandorle tritate
+ la scorza di 1 arancia
+ la scorza di ½ limone

Torta Ischitana

per finire

+ 300 g di crema pasticciera
+ 400 g di fichi freschi

Preparazione:

Separate gli albumi dai tuorli e montateli a neve ben ferma. Montate lo zucchero con il burro fino a ottenere un composto spumoso; aggiungete le uova una alla volta e amalgamatele bene, poi, unite la farina di mandorle e tutti gli altri ingredienti evitando di smontare il composto. Per ultimi incorporate gli albumi. Dividete la torta a metà e farcitela con la metà della crema pasticciera. Chiudetela e copritela con la crema restante e con i fichi tagliati a rondelle.

Servite fredda.

12/11/13

Il fascino della natura incontaminata: Ventotene

Ventotene già dal primo impatto mostra l'inconfondibile sapore di "antichità". Il traghetto, infatti, per attraccare al moderno bacino portuale costeggia, nelle sue lunghe e pittoresche evoluzioni di manovra, un promontorio dalla scarna ed inconfondibile massa tufacea, detto Punta Eolo. Al di sopra sono sparsi i resti di un'imponente villa romana cui la tradizione ha attribuito l'emblematico nome di "Villa Giulia", a ricordo della figlia dell'Imperatore Augusto, che vi soggiornò in esilio

Ma la sorpresa più singolare la si avrà non appena percorsi dieci metri dalla banchina del molo: al di là dell'immancabile e vociante parete umana che caratterizza ogni arrivo e partenza del traghetto, si presenta agli occhi lo straordinario spettacolo dell'antico porto di Ventotene, interamente intagliato nel banco roccioso.

Il fascino della natura incontaminata: Ventotene
Alcune eruzioni riconducibili a circa un milione e settecentomila anni fa (Villafranchiano antico), proiettarono fuori dal mare lave e materiali piroclastici che dettero vita, in breve, all'isola di Ventotene che venne così a costituire la parte superiore di un cono vulcanico.

Dopo la prima plasmatura la definitiva ossatura dell'isola si realizzò circa un milione e duecentomila anni fa, allorquando una nuova eruzione consoliderà la struttura dell'isolotto di S.Stefano.

Nella parte centrale del banco roccioso che si protende in mare, ai piedi dell'attuale faro, fanno ancora bella mostra di se i resti di una peschiera del tipo ex petra excisa, cioé scavata nella roccia, particolarmente raccomandata da Columella (il grande teorizzatore dell'ittocolutura, vissuto nel I sec. d.C.) per l'efficacia produttiva.

Il fascino della natura incontaminata: Ventotene
Le peschiere erano dotate sul fondo di canali per il ricambio delle acque, congegnati con una sorta di chiusura a saracinesca, così da impedire la dispersione in mare dei pesci; inoltre esistevano canali di collegamento tra le vasche attraverso i quali si facevano convogliare i pesci da uno scomparto all'altro.

Oltre ad assicurare ai pesci un'acqua mai stagnante, si provvedeva anche a ricreare l'ambiente marino a loro congeniale mediante piccoli scogli coperti da alghe o anfratti ricavati nelle strutture e ancora, come a Ventotene, zone coperte e ombrose per proteggerli dal forte sole estivo.

La realizzazione di peschiere rappresenta una delle caratteristiche del mondo romano, durante il I sec. a.C. negli ambienti di ceto sociale elevato si comincia a prediligere il pesce marino e le ville marittime della famiglia imperiale vengono dotate di peschiere sofisticate, mentre il pesce d'acqua dolce, continua ad essere apprezzato solo dalle classi povere.

In particolare nella struttura di Ventotene, possiamo notare una tripartizione del complesso ittico. Partendo dalla costa abbiamo due vasche coperte nelle quali tra l'altro sfociavano i condotti di acqua dolce per la miscelazione con quella marina, in cui i pesci potevano rimanere al riparo da sole e dal moto ondoso; qui potevano anche, grazie ai ricettacoli sommersi, procedere alla deposizione delle uova per una tranquilla nidificazione.

Il fascino della natura incontaminata: Ventotene
In queste vasche l'agibilità interna era assicurata, soprattutto per il personale di servizio, da una banchina risparmiata nel banco tufaceo, oggi a pelo d'acqua ma anticamente emergente, larga circa 1 m.

Questi ambienti, come mostrano ancora delle tracce, erano decorati con intonaci e stucchi colorati.

Segue poi un settore, quello centrale scoperto, caratterizzato da una grande vasca delimitata da una banchina, oggi sommersa, larga circa m. 1,50. La vasca era divisa in due da un diaframma in cui si aprivano due saracinesche. Nel vano meridionale era ricavata una orditura di murature circolari che delineavano concamerazioni nelle quali potevano circolare i pesci, guidati e obbligati nel percorso da una sapiente sistemazione di grate e paratie manovrabili dall'alto e fornite di fori calibrati per consentire il passaggio dell'acqua e nel contempo impedire la fuga dei pesci.

08/11/13

Capri la bella, capriccio degli dei

L'isola degli dei, Capri l'azzurra è ad un soffio da Ischia. Coste bianche ed altissime e ville romane ne fanno una perla del Mediterraneo

Raggiungere la vicina isola di Capri da Ischia è facilissimo, le due terre sono infatti separate soltanto da mezz'ora di viaggio in mare.

Da Ischia le compagnie di navigazione organizzano quotidianamente escursioni.

Per farvi conoscere un po' meglio la vicina di casa di Ischia riportiamo un articolo tratto dal sito www.capri.net

Dalla costa partenopea e salernitana, tra Capo Miseno ed Amalfi, si erge uno scoglio che è come un sogno perso nell'azzurro cobalto del suo mare.

Capri la bella, capriccio degli dei
E' l'isola mediterranea invidiata ed esaltata nelle liriche più famose.

E' Capri.

Il profumo dei fiori, la raffinata sfaccettatura dei colori, le reminiscenze di un passato millenario, l'ammaliante silenzio rotto solo dal lacerante grido dei gabbiani, sono alcune delle caratteristiche della favola che vi raccontiamo.

Il primo scopritore di Capri fu Augusto nel 29 a.C. che innamoratosi dell'isola la toglie dalle dipendenze di Napoli scambiandola con la fertile Ischia.

Inizia il suo dominio privato seguito dalla fiorente edilizia che il suo successore Tiberio attuò dal 27 al 37 d.C, con la costruzione di ben 12 ville.

I primi abitanti dell'isola furono i Teleboi che si stabilirono a Capri nell'VIII secolo a.C.

Dell'antica acropoli greca restano solo le mura di fortificazione.

Capri la bella, capriccio degli dei
Nel 1906 durante i lavori di ampliamento nell'albergo Quisisana furono rinvenuti dal medico caprese Ignazio Cerio alcuni resti di animali preistorici ed armi in pietra.

Il nome di Capri, secondo alcuni storici, deriverebbe dal greco Kapros-cinghiale. Altri invece, l'attribuiscono all'origine latina, cioè Capreaecapre.

L'isola ha una superficie di circa 12 Kmq di lunghezza ed una larghezza di 3 Km. I grandi eventi politici che si svolsero tra il VI ed il XIX secolo a Napoli, con il succedersi delle dinastie Angioine, Aragonesi, Spagnole e Borboniche, ebbero a Capri scarsi riflessi.


Capri la bella, capriccio degli dei
L'isola esposta alla scorreria Musulmana restava abbandonata a sé stessa e la migliore difesa dei capresi era quella di disertare l'abitato della Marina per rifugiarsi.sulle alture.

Capri era povera di risorse e con una popolazione decimata dalle piraterie e dalla peste. Fra il Seicento ed il Settecento, si aggiunse la rivalità dei due Comuni di Capri ed Anacapri, per la non facile regolamentazione dei reciproci diritti di giurisdizione civile ed ecclesiastica.

Attraverso l'ultima eroica vicenda di sbarchi i Francesi completarono le fortificazioni sull'isola e vi restarono fino al crollo della potenza Napoleonica e alla restaurazione Borbonica del 1815.

Capri esce così dal lungo letargo e si affaccia entusiasta alla vita romantica dell'800.

Iniziarono le corse verso l'isola beata di solitudine e di semplicità paesana, i soggiorni prolungati e le residenze definitive di artisti, di scrittori, di poeti stranieri. L'albergo Pagano, il primo albergo di Capri, ospitò nel 1826 il tedesco Augusto Kopisch.

L'esodo degli intellettuali russi, dopo la guerra russo-giapponese del 1905, contribuì a fare di Capri, un rifugio letterario-politico.


Capri la bella, capriccio degli dei
In quegli anni giunse Massimo Gorki, accolto benevolmente dall'ambiente cosmopolita dell'isola.

Nella letteratura contemporanea due scrittori si dividono il primato della letteratura caprese: lo svedese Axel Munthe e l'isolano Edwin Cerio.