29/04/16

Mare, sole e tradizioni. Ritorno a Ischia

A Ischia si mangia, si beve e si fischia“. All’apparenza, questo proverbio coglie solo un aspetto tra quelli che concorrono all’immaginario turistico dell’isola: la buona tavola.  In realtà, il motto più famoso dell’isola d’Ischia, assai diffuso negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, è la rivendicazione di un preciso stile di vita di cui il cibo è sì elemento fondamentale, ma non l’unico. Gli altri sono il mare e il sole. Un trittico che spiega perchè Ischia da tanti anni è un’isola in cui è bello venire in vacanza ma, ancora di più, tornare nuovamente dopo la prima volta.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
In quest’isola, la principale dell’arcipelago flegreo, e seconda per grandezza solo all’Elba (Sicilia e Sardegna escluse), l’immaginario comune di una località turistica è compiuto: spiagge per tutte le esigenze; boschi e pineteborghi marinari; antichi villaggi contadini e, soprattutto, tramonti infuocati. Specie quelli del versante occidentale dell’isola, da Forio fino all’esclusivo borgo di Sant’Angelo, nel comune di Serrara Fontana.

Ad attendervi, appena sbarcati, capita di trovare ancora l’Ape Calessino, il mitico “tre ruote” della Piaggio inventato proprio a Ischia. L’ideale per andare alla scoperta dei luoghi più belli in cui scattare foto.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
In alternativa, si fa per dire, (nulla vieta, infatti, di fare entrambe le cose) il giro dell’isola via mare. La soluzione più indicata per apprezzare la varietà del paesaggio costiero dell’isola: relativamente più basso e meno frastagliato il versante settentrionale; alta e solcata da profondi canyon la costa sud.

Tornando al cibo, il suggerimento è approfondire al palato la “doppia anima” dell’isola. A Ischia, infatti, la vocazione contadina del territorio convive felicemente con i tanti piatti a base di pesce della tradizione partenopea. Il consiglio, perciò, è non fermarsi al celebratissimo coniglio (in copertina). Dallo spaghetto a vongole al pescato cosidetto “povero” ce n’è davvero per tutti i gusti… e le tasche. Senza ovviamente dimenticare il vino che insieme, appunto, all’allevamento del coniglio, è stato per secoli il “core business” degli ischitani; l’attività principale di sostentamento prima dell’avvento del turismo.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
Quanto al periodo in cui venire, ogni stagione ha il suo “perchè”:
– l’inverno, da dedicare all’approfondimento dei musei e dei monumenti in giro per l’isola;
la primavera, con gli eventi sportivi, le rassegne e le tradizioni popolari;
l’estate, va da sè, con il mare, i parchi termali e le altre mille occasioni di svago del periodo;
poseidon- l’autunno, con il rito della vendemmia, cesura tra la fine dell’estate e l’anno nuovo alle porte.

A Ischia si mangia, si beve e si fischia
Insomma, sono talmente tanti i motivi per visitare Ischia che inevitabilmente tocca ritornare per scoprirli tutti.

Vi aspettiamo!

27/04/16

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"

Abbiamo più volte ribadito la complementarietà di Ischia al territorio che la circonda; ProcidaCapri, la Costiera, Napoli, sono un importante valore aggiunto per l'isola e, del resto, chi viene in vacanza a Ischia, quasi sempre, dedica una parte del suo tempo alla scoperta delle meraviglie del golfo più bello del mondo. Tra le tantissime cose da vedere c'è pure il sottosuolo di Napoli. Un'altra città, a detta di molti ancor più affascinante dei vicoli del centro storico da cui vi si accede. L'ingresso di "Napoli Sotterranea" si trova, infatti, su Via dei Tribunali - Piazza San Gaetano per la precisione - a due passi dalla centralissima San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dei pastori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Dal Molo Beverello è sufficiente raggiungere Piazza Municipio (o Via Depretis) e prendere la linea Bus R4, direzione Ospedale Cardarelli. La fermata è Piazza Dante da cui, in pochi minuti, proseguendo per Via Port'Alba, si arriva davanti all'entrata per il sottosuolo di Napoli. Sottosuolo che è parte integrante della città, dacché è cresciuto con essa: prima con i Greci, che dalle viscere della città prelevarono il tufo giallo necessario all'edificazione della Neapolis del IV secolo a.C; poi con i Romani, che nel sottosuolo di Napoli realizzarono una mastodontica opera di ingegneria idraulica incanalando le acque del Serino. L'acquedotto romano fu la spinta principale all'estensione della città, al punto che nel 1629, su impulso di un facoltoso nobile napoletano, Cesare Carmignano, si provvide alla costruzione di un nuovo canale per convogliare, stavolta, le acque del fiume Faenza.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Da questa secolare attività di scavo scaturisce la rete di cunicoli e cisterne di Napoli Sotterranea. Circa 2 milioni di metri quadrati che, durante la seconda guerra mondiale (dismesso, agli inizi del '900, l'approvvigionamento idrico) divennero rifugio di tantissimi napoletani in fuga dai bombardamenti alleati e dalla rappresaglia tedesca. Migliaia di persone stipate 40 metri sotto il livello stradale, in un'altra Napoli nota, fino a 60 anni prima, solo ai "pozzonari" gli addetti alla manutenzione delle cisterne che dalle abitazioni patrizie del centro storico scendevano sotto terra aggrappandosi a una serie di piccoli gradini scavati nelle pareti.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
C'è chi sostiene che la figura del "monacello" - assai diffusa anche a Ischia - derivi da queste maestranze "sui generis" sia per la corporatura, necessariamente minuta, che per l'abbigliamento. I pozzonari, infatti, proprio come la rappresentazione classica del "munaciello", indossavano saio e copricapo per proteggersi dall'elevato tasso di umidità, quasi sempre rasente il 100%. Non solo. Si racconta che spesso sfruttassero la conoscenza delle viscere della città per depredare le case dei nobili; o per intrattenersi, se possibile, con le loro consorti (sic!).

Leggende o no, è un fatto che il sottosuolo di Napoli riserva molte sorprese. Addirittura, un teatro romano inglobato in un tipico "basso" di Vico Cinquesanti. La visita del teatro - in cui pare si esibisse anche il terribile Nerone - rappresenta la seconda parte dell'escursione di "Napoli Sotterranea". Circa due ore per scoprire una parte di Napoli che attira, a ragione, sempre più turisti e visitatori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Un incredibile viaggio nella storia di una città che non smette mai di stupire tanta è la storia e l'arte che trasuda da ogni lato del suo enorme centro storico: il più esteso d'Europa; dal 1995 patrimonio dell'Unesco; soprattutto, a poco meno di un'ora di aliscafo dall'isola d'Ischia.

Napoli Sotterranea è visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Si effettuano anche visite guidate in lingua inglese. Maggiori informazioni sul sito www.napolisotterranea.org.

25/04/16

Cosa vedere nel comune di Ischia

Ischia non è solo il nome della più grande delle isole flegree, è anche il nome di uno dei 6 comuni in cui è diviso amministrativamente il territorio. Per inciso, il più importante dei comuni, quello che per primo si è aperto ai traffici commerciali e turistici con la terraferma grazie all’inaugurazione del porto borbonico nel 1854.

Sito sulla costa nord-orientale dell’isola, il comune di Ischia comprende i due nuclei principali di (Ischia) Ponte e (Ischia) Porto le contrade di San DomenicoSan MicheleSan Antuono e Campagnano.

E il tour alla scoperta delle cose da vedere nel comune di Ischia non può che partire da Ischia Ponte, una delle più significative testimonianze dell’architettura mediterranea, per secoli “cuore pulsante” della vita civile, politica ed economica dell’intera isola.

Da Ischia Ponte e dall’attiguo Castello Aragonese, la fortezza fatta erigere nel XV secolo da Alfonso il Magnanimo.

1. Ischia Ponte

Insieme a Marina Grande a Capri, alla Corricella a Procida e a Sant’Angelo Serrara Fontana, l’antico “Borgo di Celsa” è un’altra splendida testimonianza di quel modo di costruire “sui generis” che è l’architettura mediterranea. Probabilmente la più importante tra quelle citate, dal momento che agli archi, alle superfetazioni e ai colori pastello delle facciate va aggiunto il contrasto alto/basso tra i palazzi nobiliari e le case dei pescatori.

Già, perchè Ischia Ponte per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola, soprattutto per la presenza della curia vescovile, assai influente – come sappiamo – negli affari civili e politici oltre che in quelli religiosi.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Ma non è tutto perchè Ischia Ponte è una storica “enclave” di pescatori, una minoranza a cui però conviene affidarsi per cogliere l’essenza di un’isola che ha invece fama di essere “di terra”. Da vedere la piccola contrada della Mandra con le case basse a ridosso della spiaggia e i gozzi tirati fin quasi sulla strada, a due passi dall’uscio di casa.

I segni, i reperti e le testimonianze dell’arte marinaresca ischitana sono raccolti in un grazioso museo allestito nel settecentesco Palazzo dell’Orologio. Per saperne di più sul Museo del Mare leggi qui.

2. Castello Aragonese

La prima fondazione del Castello risale al 474 a.C. ad opera di Gerone I tiranno di Siracusa, cui i Cumani “regalarono” l’isola per il sostegno nella vittoriosa guerra contro i Tirreni. La forma attuale è invece opera di Alfonso V d’Aragona (1394 – 1458), al cui ingegno dobbiamo anche l’istmo che collega il Castello con il piazzale antistante.

La fortezza, che in molti punti richiama il più famoso Maschio Angioino di Napoli, per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola d’Ischia. All’interno dell’”Insula Minor” – come era chiamato nel Medioevo il Castello Aragonese – alla fine del ‘500 abitavano quasi 2.000 nuclei familiari che nelle mura di questa fortezza in mezzo al mare trovavano rifugio e protezione dai frequenti attacchi saraceni.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Nel XIX secolo i Borbone adibirono la fortezza di Ischia a bagno penale. Sorte condivisa con il Castello di Terra Murata a Procida, con la differenza che il primo cessò di essere un penitenziario con l’Unità d’Italia, mentre il complesso di Terra Murata a Procida ha continuato a esserlo fino al 1988.
Dai primi del ‘900 il Castello Aragonese è proprietà privata, sede privilegiata di mostre e rassegne culturali le più varie. Ultima, in ordine di tempo, l’Ischia Film Festival che si svolge ogni anno a cavallo tra i mesi di giugno e luglio.

3. Cartaromana

Poco distante da Ischia Ponte c’è Cartaromana, uno dei quartieri residenziali più belli di Ischia e però importante anche dal punto di vista storico e naturalistico. A Cartaromana c’è la Torre dei Guevara, la torre costiera a protezione del Castello Aragonese nella quale recentemente sono stati restaurati alcuni dipinti della fine del ‘500.

Sempre a Cartaromana c’è una piccola spiaggia di ciottoli famosa per le polle di acqua calda termale che risale in superficie dal sottosuolo.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Per non dire di Via Soronzano, una delle due strade di collegamento tra Cartaromana e Ischia Ponte. Nient’altro che una piccola strada, eppure in grado di regalare una prospettiva diversa di Ischia Ponte con il profilo del Castello e la cupola della Cattedrale a dominare lo sky line del borgo.
Tutti particolari che suggeriscono di fare una visita a Cartaromana dove ci si ferma volentieri ad aspettare l’alba e, più di recente, per scattare un “selfie” con lo sfondo del Castello Aragonese.

4. Via Roma e Corso Vittoria Colonna

Le vie dello shopping e del by night made in Ischia. Un vero e proprio “centro commerciale naturale” dove ci si può fermare a mangiare, gustare un gelato o proseguire per la Riva Destra, la parte più riparata del porto di Ischia dove d’estate attraccano megayachts provenienti da ogni parte del mondo.
Da vedere in zona le chiese Santa Maria delle Grazie in San Pietro e Santa Maria di Portosalvo. Quest’ultima, il primo monumento che il turista si trova di fronte appena sbarcato a Ischia  con l’aliscafo.

5. Campagnano

Campagnano è l’antico fondo agricolo della “nobiltà aenariana”, nonchè uno dei luoghi più panoramici dell’isola d’Ischia. Si tratta di un antico borgo rurale che conserva numerose tracce della civiltà contadina ischitana. A cominciare da Piano Liguori un villaggio abbandonato a quasi 300 metri sul livello del mare in grado di regalare agli escursionisti che vi si arrampicano scorci e paesaggi meravigliosi, con l’arcipelago flegreo a far da sfondo a ettari e ettari di vigneti coltivati a picco sul mare.

Restano fuori da questo sommario elenco, le spiagge, le pinete, il Palazzo Reale e tanti altri dettagli piccoli e grandi per i quali occorre venire più che scriverne e parlarne.

Ischia Vi aspetta!!!

23/04/16

Cosa vedere a Lacco Ameno

Lacco Ameno è il comune più “piccolo” per estensione dell’isola d’Ischia ma, di sicuro, è il più “grande” e importante da un punto di vista storico. Dallo sbarco di Calcidesi ed Eretriesi nell’VIII sec. a. C. fino agli investimenti realizzati dal commendatore Angelo Rizzoli negli anni ‘50 del secolo scorso, quasi tutti i fatti storici più rilevanti che hanno riguardato Ischia nei secoli sono passati da questo comune della costa settentrionale dell’isola. È inevitabile, perciò, che la “storia” permei il racconto delle cose da vedere a Lacco Ameno, che di seguito passiamo brevemente in rassegna:

Cosa vedere a Lacco Ameno

1. Parco Idrotermale e Botanico Negombo

Il Negombo è un parco botanico e idrotermale incastonato nella baia di San Montano. L’area, circa 9 ettari, fu acquistata alla fine degli anni ‘40 dal Duca Luigi Silvestro Camerini, nobile antifascista veneto che si innamorò di questo angolo di costa ischitana scorgendone la somiglianza con la laguna della città di Negombo (Mīgamuva in cingalese) nello Sri Lanka.
Il parco però è stato realizzato dal figlio Paolo Fulceri Camerini che, con l’aiuto determinante del famoso paesaggista Ermanno Casasco, ha trasformato i 90.000 metri della baia in uno dei luoghi più incantevoli di Ischia e del Mediterraneo.

Cosa vedere a Lacco Ameno
Per maggiori informazione sugli orari e tariffe del Negombo leggi qui

2. Museo archeologico di Pithecusae

Se siete interessati ad approfondire la millenaria storia della prima colonia della Magna Grecia, non si può fare a meno di visitare il Museo di Pithecusae. All’interno di quella Villa Arbusto che fu residenza privata del commendatore Angelo Rizzoli c’è, infatti, uno dei musei archeologici più importanti della Campania, tra i pochi a vantare un percorso ceramico che va dalla preistoria fino all’epoca greco-romana. Poi c’è la Coppa di Nestore, il reperto che ha costretto gli archeologi di tutto il mondo a ridiscutere origine e finalità dell’alfabeto greco. Da vedere!

Cosa vedere a Lacco Ameno
Per maggiori informazioni sul Museo di Villa Arbusto leggi qui

3. Chiesa di Santa Restituta

Lacco Ameno non è soltanto la prima colonia della Magna Grecia, è anche uno dei più antichi insediamenti cristiani, come dimostra la scoperta di un cimitero paleo-cristiano (insieme ad altri reperti di età greca) sotto il sagrato della chiesa. Chiesa che a detta di molti è la più bella dell’isola d’Ischia, agli antipodi – per avere un termine di paragone – con le linee semplici e mediterranee del Soccorso a Forio

La basilica pontificia di Santa Restituta si trova al termine del Corso Angelo Rizzoli e rispetta i seguenti orari per le s.s. messe domenicali:
Orari invernali delle messe
Feriali 18.00
Festivi 11.00 – 18.00
Orari estivi delle messe
Domenica 11.00 – 19.30

Ogni anno, il 16 maggio, la leggenda di Santa Restituta rivive sulla spiaggia di San Montano. Nel primo dei tre giorni (16-17-18 maggio) di festeggiamenti dedicati alla patrona di Lacco Ameno, viene rappresentato, sul far della sera, lo sbarco del corpo esanime di questa giovane tunisina perseguitata e uccisa dai romani per la sua incrollabile fede cristiana. Leggenda vuole che al momento dell’approdo sulla spiaggia, migliaia di gigli bianchi nacquero spontaneamente per accudire la salma della giovane donna. Da allora il giglio è il fiore associato alla venerazione di Santa Restituta, come pure ricordato in una celebre poesia dello scrittore francese Alphonse De Lamartine.

4. Il Fungo

Il Fungo è la cartolina di Lacco Ameno. Si tratta di un mega blocco di tufo che sorge maestoso dal mare a pochi metri dalla riva. Si trova proprio all’inizio del corso Angelo Rizzoli ed è una delle numerose testimonianze della natura vulcanica dell’isola d’Ischia come, del resto, lo sono gli Scogli Innamorati a Forio e quelli di Sant’Anna nella baia di Cartaromana a Ischia.
Ideale come sfondo per un selfie oggi tanto di moda. :)

Cosa vedere a Lacco Ameno

5. Sentiero dell’Allume

Da Crateca, località della parte alta di Lacco Ameno, parte uno dei sentieri escursionistici più belli dell’isola d’Ischia, tra gli 8 mappati sul territorio dal Club Alpino Italiano (sentiero CAI 502). Un percorso che ripercorre luoghi di elevato interesse storico, oltre che naturalistico, alla scoperta delle zone montuose da cui anticamente veniva estratta l’alunite e, in tempi più recenti, il fango per le cure termali. L’escursione termina a Casamicciola e regala alcuni degli scorci panoramici più belli dell’isola d’Ischia.

Insomma, Lacco Ameno è tappa imperdibile per chi vuole approfondire la storia dell’isola d’Ischia. Non solo la storia antica, anche quella contemporanea come a tutt’oggi testimonia l’Hotel della Regina Isabella, primo e più importante investimento alberghiero di Angelo Rizzoli, l’artefice della rinascita turistica dell’isola. Se oggi Lacco Ameno è una ridente cittadina con una alta concentrazione di hotel 4 e 5 stelle lo si deve a un uomo e a una stagione (gli anni ‘50 del ‘900) che hanno fatto la “Storia” (quella maiuscola) della più grande delle isole partenopee.

Ischia Vi aspetta!!!

21/04/16

Ischia: qui la primavera è d’oro

In primavera a Ischia gli appuntamenti sono davvero tanti. La primavera inizia con gli eventi pasquali. Ma, poi, a maggio la festa continua: c’è, appunto, la Festa di Santa Restituta; c’è Ipomea, la mostra-mercato di piante rare che si svolge al Negombo; c’è Andar per Sentieri, evento gemello dell’altro che si svolge a settembre, Andar per Cantine. Last but not least, Ischia Sunset Triathlon, spettacolare gara di triathlon sprint che si disputa a fine maggio sul lungomare di Forio.

Ischia: qui la primavera è d’oro
L’elenco potrebbe continuare includendo, solo per dirne due, la Festa della Ginestra a Piano San Paolo, e la Festa di San Vito Martire, patrono di Forio; ma non è – solo – questo il punto. Indipendentemente dagli eventi e dalle tradizioni popolari, i mesi primaverili sono senza dubbio i più indicati per un viaggio a Ischia.

Già, perchè se l’estate è la stagione di chi va in vacanza, la primavera, invece, è la stagione di chi ama viaggiare. Le giornate si allungano, il clima è gradevole, i parchi termali sono aperti, le spiagge non sono affollate.

Ischia: qui la primavera è d’oro
Insomma, è un’isola davvero inaspettata quella che appare agli occhi dei turisti durante i mesi primaverili. Sarà per la contemporanea fioritura di molte specie della sua straordinaria macchia mediterranea; sarà per le maggiori ore di luce, ma è un fatto che i colori di Ischia da marzo a giugno vivificano ogni giorno di più.

Inoltre, ci sono le isole vicine: Procida e Capri. Del resto visitare Ischia significa visitare il golfo di Napoli, e allora perchè lasciarsi sfuggire l’opportunità di conoscere le altre isole del golfo più bello del mondo? Un modo, questo, per approfondire la diversità di queste tre “sorelle” così vicine eppur lontanissime per vocazione turistica, paesaggio e storia.

Ischia: qui la primavera è d’oro

Perciò, se state pensando a un weekend, o meglio ancora al viaggio da fare, ma non avete ancora bene in mente la destinazione, scegliete Ischia. Non rimarrete delusi.

Ischia: qui la primavera è d’oro


Vi aspettiamo!

19/04/16

Coniglio all'Ischitana

Sarà senz'altro strano, ma e' cosi': il piatto ischitano piu' classico non è una pietanza a base di pesce, bensì il coniglio. Il sugo è l'ideale per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini!), completata con prezzemolo (o basilico) e abbondante parmigiano grattugiato al momento.

Il coniglio è ancora oggi la specialità gastronomica locale e la domenica è sulle tavole di molte famiglie. E' stato sempre il piatto D.O.C. della tradizione gastronomica di Ischia. Il segreto di tanto successo, il cui profumo inconfondibile si diffonde nell'aria, è da ricercare in due arnesi "indispensabili"tegame di terracotta ("'u tiano") e cucina a legna, cose che in qualche casa di campagna, ancora oggi, è possibile trovare.

Coniglio all'Ischitana

Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso sull'Isola. Il D'Ascia dice che "l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Bucatini al sugo di coniglio all'Ischitana
Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura

Coniglio all'Ischitana
Dove mangiare il coniglio all'Ischitana

Bracconiere  - Via Falanga, 1, 80070 Serrara Fontana, Isola d'Ischia, Italia
Ristorante Bellavista - Via Montecorvo 75, 80075 Forio, Isola d'Ischia, Italia
Il Focolare - Via Cretaio, Casamicciola Terme, Isola d'Ischia, Italia

17/04/16

Le mille ed una spiagge isolane

Il sole è di casa ad Ischia e ...l'acqua pure. Sono tantissime le spiagge dell'isola di Ischia e tutte con una particolarità: il mare limpidissimo.

Ischia porto e ponte

Nel comune capoluogo dell’isola Ischia troverete decine di spiagge private che dall’insenatura del porto giungono fino ad Ischia Ponte la propaggine est del territorio. Le spiagge libere sono poche: ne troverete due soltanto sul lido di Ischia, ma se raggiungerete Ischia ponte potrete fare il bagno alla spiaggia del Muro Torto, accanto al parcheggio della Sena oppure – e ve lo consigliamo – sulle due scogliere che costeggiano la strada che conduce al Castello Aragonese. Ad est: la baia di Cartaromana, con stabilimenti balneari ed una piccola spiaggia libera, vicina alle pozze di acqua calda termale; Cartaromana prende il sole soltanto nelle ore mattutine, mentre nel pomeriggio si trova in ombra.

Le mille ed una spiagge isolane
Al lato ovest del comune troverete poi la spiaggia degli Inglesi, raggiungibile dall’antico bellissimo borgo di Sant’Alessandro; troverete stabilimenti balneari e zone lasciate alla libera fruizione.

Barano

L’unica ma immensa spiaggia del comune si chiama “Maronti” e giunge fino a Sant’Angelo, il bellissimo borgo del comune di Serrara Fontana. Ai Maronti troverete stabilimenti privati e numerose spiagge libere; da segnalare le due fonti termali raggiungibili da questa spiaggia: l’Olmitello e Cava Scura.

La fonte termale di Cava Scura, gestita da privati, è un antichissima stazione per i bagni caldi frequentata già dagli antichi romani; il luogo è molto suggestivo immerso nel verde di una cava, con vasche scavate nella pietra, e una sauna in una grotta. Sempre sulla spiaggia dei Maronti, ma nella zona più vicina a Sant’Angelo, troverete delle fumarole che sbuffano dalla sabbia; la temperatura della sabbia accanto alle fumarole è altissima, tanto che si possono addirittura cuocere dei cibi. Le inalazioni del vapore “ferroso” che sbuca dal sottosuolo sono un toccasana per sinusite e malattie da raffreddamento.

Le mille ed una spiagge isolane
Serrara Fontana

Sant’Angelo è il borgo marinaro più chic dell’intera isola d’Ischia. Vi sono una piccola spiaggia privata e una grande scogliera affacciata sui Maronti, dove fare il bagno liberamente. Qui troverete uno dei fondali più profondi dell’isola, famoso per il suo corallo scurissimo, chiamato corallo nero. All’inizio di Sant’Angelo la baia di Cava Grado con una zona di spiaggia lasciata libera.


Le mille ed una spiagge isolane
Forio

Forio è il comune con il maggior numero di spiagge e baie, vi segnaliamo le più belle:

Sorgeto: nella frazione di Panza una piccola baia di ciottoli rotondi, con acqua calda sorgiva direttamente nel mare. La spiaggia è libera.

Citara: una immensa baia con decine di stabilimenti balneari privati ed una grande spiaggia libera Cava dell’isola, una grande spiaggia libera frequentata da giovani. Ai confini della spiaggia troverete un paio di bar – ristoranti dove è possibile noleggiare l’ombrellone, Cava dell’isola è una delle spiagge più calde dell’intera isola.

Gli scogli degli innamorati: tratto di costa a ciottoli, poco frequentato, per chi ama la privacy; bellissimo il fondale di un colore verde smeraldo.

San Francesco: altra bella baia con stabilimenti privati, due – piccole – spiagge libere. Panorama spettacolare sulla costa di Forio e sul balzo di Punta Caruso.

Zaro: piattaforma rocciosa di lava solidificata immersa nel bosco, difficile da raggiungere via terra. Si tratta del tratto di costa foriana più selvaggio, con una fondale ricchissimo adatto allo snorkeling. Assolato e assolutamente privo di punti di ristoro o centri balneari è sconsigliato ai bambini, agli anziani e a chi ha difficoltà motorie. Per giungervi bisogna calarsi ed arrampicarsi tra le rocce. Non per tutti.

Le mille ed una spiagge isolane

Lacco Ameno

La dolce baia di san Montano è la più bella di Lacco Ameno, con stabilimenti balneari, spiaggia libera ed una lunga scogliera. Caratteristica della baia è l’acqua molto bassa per decine di metri; spingendosi un po’ a largo, il fondale diventa profondo, con zone rocciose. A lacco ameno troverete anche alcune spiagge private nella zona del Fungo.

Casamicciola Terme

Stabilimenti privati lungo tutto il litorale con zone lasciate alla fruizione libera. La zona di mare più bella è quella del Bagnitiello, con pozze di acqua calda sorgiva direttamente nel mare; al Bagnitiello la zona lasciata alla libera fruizione è una grande scogliera che affaccia sulla spiaggia degli Inglesi.

15/04/16

Navigare nell'acqua blu alla scoperta delle più belle baie di Ischia

Circumnavigare l’isola in barca, andare alla scoperta dei suoi fondali, insomma vivere il mare di Ischia è sicuramente il miglior modo per conoscerla a fondo

Navigare alla scoperta delle più belle baie di Ischia
Nei vari porti dell’isola è possibile acquistare il ticket per le escursioni in motonave attorno all’isola; ma per avere una dimensione privata vi consigliamo di noleggiare una imbarcazione, come i tipici gozzi ischitani o anche un gommone, per godervi una giornata di mare totale. 

Potete scegliere il noleggio con o senza marinaio; per i gruppi numerosi vengono organizzate giornata in barca con sosta nelle baie più belle e pranzo a bordo con prodotti tipici.

Navigare alla scoperta delle più belle baie di Ischia
I fondali di Ischia sono straordinari, gli appassionati di immersione subacquea non potranno resistere alla tentazione di tuffarsi per osservare da vicino il mondo sommerso e le praterie di posidonia dell’isola.

Nei porti di IschiaCasamicciolaLacco Ameno e Forio troverete numerosi diving attrezzati per escursioni subacquee. 

Navigare alla scoperta delle più belle baie di Ischia
Da Ischia verso le altre mete del Golfo
Di stanza ad Ischia, potrete visitare le altre isole e le mete turistiche della Campania, sia servendovi di una imbarcazione a nolo sia con i mezzi di trasporto marittimo; 
varie compagnie di navigazione collegano giornalmente Ischia a CapriProcidaSorrentoVentotene e Ponza.

13/04/16

Le spiagge di Ischia

Siete ad Ischia e non sapete dove andare al mare? Impossibile, o meglio è possibile che si rimanga spaesati davanti alle molte opzioni a disposizione. Ogni comune ha i suoi lidi attrezzati e i suoi tratti di spiaggia pubblica, per non dire di alternative più spartane, ma di grande fascino, come le tante cale naturali rocciose che si incontrano lungo il periplo dell’isola.

Mappa delle Spiagge di Ischia
La spiaggia più grande è quella dei Maronti, nel comune di Barano d’Ischia, anche se l’ultimo tratto dell’arenile sconfina nel borgo di Sant’Angelo (Serrara Fontana), mentre è Forio il comune con il litorale più grande e quindi il maggior numero di arenili.

Spiaggia dei Maronti

Segnaliamo San Francesco di Paola, protetta dal promontorio di Punta Caruso; la Chiaia, particolarmente adatta alle famiglie con bambini per via dei suoi fondali bassi e riparati da scogliere; la spiaggia di Cava dell’Isola, l’unica ad essere completamente libera e, da sempre, meta preferita dei giovani. Ultima, ma solo per ragioni espositive, la spiaggia di Citara, dove sorge, tra l’altro, il rinomatissimo parco termale dei Poseidon.

Spiaggia di Citara

Ischia c’è un intero tratto di costa conosciuto con il topos generico di Lido che va dal Porto fin quasi aIschia Ponte, mentre dirigendosi verso Casamicciola Terme, in località Sant’Alessandro, c’è l’appartata Spiaggia degli Inglesi.



Casamicciola invece ha spiagge più piccole, tutte di strada lungo la litoranea che arriva a Lacco Ameno, anche se il comune ha pensato bene da qualche anno di integrare l’offerta con piattaforme mobili attrezzate.

Spiaggia di Cava Grado

Lacco Ameno infine è famosa per la suggestiva spiaggia di San Montano, di cui in verità un tratto di spiaggia, quella libera, fa parte amministrativamente del comune di Forio.

11/04/16

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia

L'itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell'isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall'epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D'avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell'isola di Ischia.

Primo giorno

Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l'isola di Ischia, e non solo.

Nell'VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall'Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d'Occidente.

Per avere un'idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l'acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni '50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell'epoca era una grande necropoli.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all'estremità verso mare; l'area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l'VIII secolo a. C. e il III d. C.

Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Per completare il quadro “archeologico” dell'isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.

Secondo giorno

Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese.

Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana.

Tra le cose su cui soffermarsi c'è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D'Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l'uso del tempo.

Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi.

Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo.

Palazzo Lauro, sempre del '700, per molti anni sede dei governatori dell’isola.

Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all'inizio di Ischia ponte, anche questo un bell'esempio di architettura del '700.

Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat
per visitare la Torre di Guevara della fine del '400.

Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell'antico giardino c'è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.

Terzo giorno

Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina.

Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.

Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
E – in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.

Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l'abitato di Forio.

Quarto giorno

Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa di San Pietro, cominceremo un viaggio nell'Ottocento;

sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa.

Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale.

Questo palazzo risale al '700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore;
ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
ll passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo.

Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione.

Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L'inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!