29/04/17

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"

Abbiamo più volte ribadito la complementarietà di Ischia al territorio che la circonda; ProcidaCapri, la Costiera, Napoli, sono un importante valore aggiunto per l'isola e, del resto, chi viene in vacanza a Ischia, quasi sempre, dedica una parte del suo tempo alla scoperta delle meraviglie del golfo più bello del mondo. Tra le tantissime cose da vedere c'è pure il sottosuolo di Napoli. Un'altra città, a detta di molti ancor più affascinante dei vicoli del centro storico da cui vi si accede. L'ingresso di "Napoli Sotterranea" si trova, infatti, su Via dei Tribunali - Piazza San Gaetano per la precisione - a due passi dalla centralissima San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dei pastori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Dal Molo Beverello è sufficiente raggiungere Piazza Municipio (o Via Depretis) e prendere la linea Bus R4, direzione Ospedale Cardarelli. La fermata è Piazza Dante da cui, in pochi minuti, proseguendo per Via Port'Alba, si arriva davanti all'entrata per il sottosuolo di Napoli. Sottosuolo che è parte integrante della città, dacché è cresciuto con essa: prima con i Greci, che dalle viscere della città prelevarono il tufo giallo necessario all'edificazione della Neapolis del IV secolo a.C; poi con i Romani, che nel sottosuolo di Napoli realizzarono una mastodontica opera di ingegneria idraulica incanalando le acque del Serino. L'acquedotto romano fu la spinta principale all'estensione della città, al punto che nel 1629, su impulso di un facoltoso nobile napoletano, Cesare Carmignano, si provvide alla costruzione di un nuovo canale per convogliare, stavolta, le acque del fiume Faenza.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Da questa secolare attività di scavo scaturisce la rete di cunicoli e cisterne di Napoli Sotterranea. Circa 2 milioni di metri quadrati che, durante la seconda guerra mondiale (dismesso, agli inizi del '900, l'approvvigionamento idrico) divennero rifugio di tantissimi napoletani in fuga dai bombardamenti alleati e dalla rappresaglia tedesca. Migliaia di persone stipate 40 metri sotto il livello stradale, in un'altra Napoli nota, fino a 60 anni prima, solo ai "pozzonari" gli addetti alla manutenzione delle cisterne che dalle abitazioni patrizie del centro storico scendevano sotto terra aggrappandosi a una serie di piccoli gradini scavati nelle pareti.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
C'è chi sostiene che la figura del "monacello" - assai diffusa anche a Ischia - derivi da queste maestranze "sui generis" sia per la corporatura, necessariamente minuta, che per l'abbigliamento. I pozzonari, infatti, proprio come la rappresentazione classica del "munaciello", indossavano saio e copricapo per proteggersi dall'elevato tasso di umidità, quasi sempre rasente il 100%. Non solo. Si racconta che spesso sfruttassero la conoscenza delle viscere della città per depredare le case dei nobili; o per intrattenersi, se possibile, con le loro consorti (sic!).

Leggende o no, è un fatto che il sottosuolo di Napoli riserva molte sorprese. Addirittura, un teatro romano inglobato in un tipico "basso" di Vico Cinquesanti. La visita del teatro - in cui pare si esibisse anche il terribile Nerone - rappresenta la seconda parte dell'escursione di "Napoli Sotterranea". Circa due ore per scoprire una parte di Napoli che attira, a ragione, sempre più turisti e visitatori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Un incredibile viaggio nella storia di una città che non smette mai di stupire tanta è la storia e l'arte che trasuda da ogni lato del suo enorme centro storico: il più esteso d'Europa; dal 1995 patrimonio dell'Unesco; soprattutto, a poco meno di un'ora di aliscafo dall'isola d'Ischia.

Napoli Sotterranea è visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Si effettuano anche visite guidate in lingua inglese. Maggiori informazioni sul sito www.napolisotterranea.org.

27/04/17

Cosa vedere nel comune di Ischia

Ischia non è solo il nome della più grande delle isole flegree, è anche il nome di uno dei 6 comuni in cui è diviso amministrativamente il territorio. Per inciso, il più importante dei comuni, quello che per primo si è aperto ai traffici commerciali e turistici con la terraferma grazie all’inaugurazione del porto borbonico nel 1854.

Sito sulla costa nord-orientale dell’isola, il comune di Ischia comprende i due nuclei principali di (Ischia) Ponte e (Ischia) Porto le contrade di San DomenicoSan MicheleSan Antuono e Campagnano.

E il tour alla scoperta delle cose da vedere nel comune di Ischia non può che partire da Ischia Ponte, una delle più significative testimonianze dell’architettura mediterranea, per secoli “cuore pulsante” della vita civile, politica ed economica dell’intera isola.

Da Ischia Ponte e dall’attiguo Castello Aragonese, la fortezza fatta erigere nel XV secolo da Alfonso il Magnanimo.

1. Ischia Ponte

Insieme a Marina Grande a Capri, alla Corricella a Procida e a Sant’Angelo Serrara Fontana, l’antico “Borgo di Celsa” è un’altra splendida testimonianza di quel modo di costruire “sui generis” che è l’architettura mediterranea. Probabilmente la più importante tra quelle citate, dal momento che agli archi, alle superfetazioni e ai colori pastello delle facciate va aggiunto il contrasto alto/basso tra i palazzi nobiliari e le case dei pescatori.

Già, perchè Ischia Ponte per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola, soprattutto per la presenza della curia vescovile, assai influente – come sappiamo – negli affari civili e politici oltre che in quelli religiosi.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Ma non è tutto perchè Ischia Ponte è una storica “enclave” di pescatori, una minoranza a cui però conviene affidarsi per cogliere l’essenza di un’isola che ha invece fama di essere “di terra”. Da vedere la piccola contrada della Mandra con le case basse a ridosso della spiaggia e i gozzi tirati fin quasi sulla strada, a due passi dall’uscio di casa.

I segni, i reperti e le testimonianze dell’arte marinaresca ischitana sono raccolti in un grazioso museo allestito nel settecentesco Palazzo dell’Orologio. Per saperne di più sul Museo del Mare leggi qui.

2. Castello Aragonese

La prima fondazione del Castello risale al 474 a.C. ad opera di Gerone I tiranno di Siracusa, cui i Cumani “regalarono” l’isola per il sostegno nella vittoriosa guerra contro i Tirreni. La forma attuale è invece opera di Alfonso V d’Aragona (1394 – 1458), al cui ingegno dobbiamo anche l’istmo che collega il Castello con il piazzale antistante.

La fortezza, che in molti punti richiama il più famoso Maschio Angioino di Napoli, per secoli è stato il centro abitato più importante dell’intera isola d’Ischia. All’interno dell’”Insula Minor” – come era chiamato nel Medioevo il Castello Aragonese – alla fine del ‘500 abitavano quasi 2.000 nuclei familiari che nelle mura di questa fortezza in mezzo al mare trovavano rifugio e protezione dai frequenti attacchi saraceni.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Nel XIX secolo i Borbone adibirono la fortezza di Ischia a bagno penale. Sorte condivisa con il Castello di Terra Murata a Procida, con la differenza che il primo cessò di essere un penitenziario con l’Unità d’Italia, mentre il complesso di Terra Murata a Procida ha continuato a esserlo fino al 1988.
Dai primi del ‘900 il Castello Aragonese è proprietà privata, sede privilegiata di mostre e rassegne culturali le più varie. Ultima, in ordine di tempo, l’Ischia Film Festival che si svolge ogni anno a cavallo tra i mesi di giugno e luglio.

3. Cartaromana

Poco distante da Ischia Ponte c’è Cartaromana, uno dei quartieri residenziali più belli di Ischia e però importante anche dal punto di vista storico e naturalistico. A Cartaromana c’è la Torre dei Guevara, la torre costiera a protezione del Castello Aragonese nella quale recentemente sono stati restaurati alcuni dipinti della fine del ‘500.

Sempre a Cartaromana c’è una piccola spiaggia di ciottoli famosa per le polle di acqua calda termale che risale in superficie dal sottosuolo.

Cosa vedere nel comune di Ischia
Per non dire di Via Soronzano, una delle due strade di collegamento tra Cartaromana e Ischia Ponte. Nient’altro che una piccola strada, eppure in grado di regalare una prospettiva diversa di Ischia Ponte con il profilo del Castello e la cupola della Cattedrale a dominare lo sky line del borgo.
Tutti particolari che suggeriscono di fare una visita a Cartaromana dove ci si ferma volentieri ad aspettare l’alba e, più di recente, per scattare un “selfie” con lo sfondo del Castello Aragonese.

4. Via Roma e Corso Vittoria Colonna

Le vie dello shopping e del by night made in Ischia. Un vero e proprio “centro commerciale naturale” dove ci si può fermare a mangiare, gustare un gelato o proseguire per la Riva Destra, la parte più riparata del porto di Ischia dove d’estate attraccano megayachts provenienti da ogni parte del mondo.
Da vedere in zona le chiese Santa Maria delle Grazie in San Pietro e Santa Maria di Portosalvo. Quest’ultima, il primo monumento che il turista si trova di fronte appena sbarcato a Ischia  con l’aliscafo.

5. Campagnano

Campagnano è l’antico fondo agricolo della “nobiltà aenariana”, nonchè uno dei luoghi più panoramici dell’isola d’Ischia. Si tratta di un antico borgo rurale che conserva numerose tracce della civiltà contadina ischitana. A cominciare da Piano Liguori un villaggio abbandonato a quasi 300 metri sul livello del mare in grado di regalare agli escursionisti che vi si arrampicano scorci e paesaggi meravigliosi, con l’arcipelago flegreo a far da sfondo a ettari e ettari di vigneti coltivati a picco sul mare.

Restano fuori da questo sommario elenco, le spiagge, le pinete, il Palazzo Reale e tanti altri dettagli piccoli e grandi per i quali occorre venire più che scriverne e parlarne.

Ischia Vi aspetta!!!

25/04/17

Cosa vedere a Lacco Ameno

Lacco Ameno è il comune più “piccolo” per estensione dell’isola d’Ischia ma, di sicuro, è il più “grande” e importante da un punto di vista storico. Dallo sbarco di Calcidesi ed Eretriesi nell’VIII sec. a. C. fino agli investimenti realizzati dal commendatore Angelo Rizzoli negli anni ‘50 del secolo scorso, quasi tutti i fatti storici più rilevanti che hanno riguardato Ischia nei secoli sono passati da questo comune della costa settentrionale dell’isola. È inevitabile, perciò, che la “storia” permei il racconto delle cose da vedere a Lacco Ameno, che di seguito passiamo brevemente in rassegna:

Cosa vedere a Lacco Ameno

1. Parco Idrotermale e Botanico Negombo

Il Negombo è un parco botanico e idrotermale incastonato nella baia di San Montano. L’area, circa 9 ettari, fu acquistata alla fine degli anni ‘40 dal Duca Luigi Silvestro Camerini, nobile antifascista veneto che si innamorò di questo angolo di costa ischitana scorgendone la somiglianza con la laguna della città di Negombo (Mīgamuva in cingalese) nello Sri Lanka.
Il parco però è stato realizzato dal figlio Paolo Fulceri Camerini che, con l’aiuto determinante del famoso paesaggista Ermanno Casasco, ha trasformato i 90.000 metri della baia in uno dei luoghi più incantevoli di Ischia e del Mediterraneo.

Cosa vedere a Lacco Ameno
Per maggiori informazione sugli orari e tariffe del Negombo leggi qui

2. Museo archeologico di Pithecusae

Se siete interessati ad approfondire la millenaria storia della prima colonia della Magna Grecia, non si può fare a meno di visitare il Museo di Pithecusae. All’interno di quella Villa Arbusto che fu residenza privata del commendatore Angelo Rizzoli c’è, infatti, uno dei musei archeologici più importanti della Campania, tra i pochi a vantare un percorso ceramico che va dalla preistoria fino all’epoca greco-romana. Poi c’è la Coppa di Nestore, il reperto che ha costretto gli archeologi di tutto il mondo a ridiscutere origine e finalità dell’alfabeto greco. Da vedere!

Cosa vedere a Lacco Ameno
Per maggiori informazioni sul Museo di Villa Arbusto leggi qui

3. Chiesa di Santa Restituta

Lacco Ameno non è soltanto la prima colonia della Magna Grecia, è anche uno dei più antichi insediamenti cristiani, come dimostra la scoperta di un cimitero paleo-cristiano (insieme ad altri reperti di età greca) sotto il sagrato della chiesa. Chiesa che a detta di molti è la più bella dell’isola d’Ischia, agli antipodi – per avere un termine di paragone – con le linee semplici e mediterranee del Soccorso a Forio

La basilica pontificia di Santa Restituta si trova al termine del Corso Angelo Rizzoli e rispetta i seguenti orari per le s.s. messe domenicali:
Orari invernali delle messe
Feriali 18.00
Festivi 11.00 – 18.00
Orari estivi delle messe
Domenica 11.00 – 19.30

Ogni anno, il 16 maggio, la leggenda di Santa Restituta rivive sulla spiaggia di San Montano. Nel primo dei tre giorni (16-17-18 maggio) di festeggiamenti dedicati alla patrona di Lacco Ameno, viene rappresentato, sul far della sera, lo sbarco del corpo esanime di questa giovane tunisina perseguitata e uccisa dai romani per la sua incrollabile fede cristiana. Leggenda vuole che al momento dell’approdo sulla spiaggia, migliaia di gigli bianchi nacquero spontaneamente per accudire la salma della giovane donna. Da allora il giglio è il fiore associato alla venerazione di Santa Restituta, come pure ricordato in una celebre poesia dello scrittore francese Alphonse De Lamartine.

4. Il Fungo

Il Fungo è la cartolina di Lacco Ameno. Si tratta di un mega blocco di tufo che sorge maestoso dal mare a pochi metri dalla riva. Si trova proprio all’inizio del corso Angelo Rizzoli ed è una delle numerose testimonianze della natura vulcanica dell’isola d’Ischia come, del resto, lo sono gli Scogli Innamorati a Forio e quelli di Sant’Anna nella baia di Cartaromana a Ischia.
Ideale come sfondo per un selfie oggi tanto di moda. :)

Cosa vedere a Lacco Ameno

5. Sentiero dell’Allume

Da Crateca, località della parte alta di Lacco Ameno, parte uno dei sentieri escursionistici più belli dell’isola d’Ischia, tra gli 8 mappati sul territorio dal Club Alpino Italiano (sentiero CAI 502). Un percorso che ripercorre luoghi di elevato interesse storico, oltre che naturalistico, alla scoperta delle zone montuose da cui anticamente veniva estratta l’alunite e, in tempi più recenti, il fango per le cure termali. L’escursione termina a Casamicciola e regala alcuni degli scorci panoramici più belli dell’isola d’Ischia.

Insomma, Lacco Ameno è tappa imperdibile per chi vuole approfondire la storia dell’isola d’Ischia. Non solo la storia antica, anche quella contemporanea come a tutt’oggi testimonia l’Hotel della Regina Isabella, primo e più importante investimento alberghiero di Angelo Rizzoli, l’artefice della rinascita turistica dell’isola. Se oggi Lacco Ameno è una ridente cittadina con una alta concentrazione di hotel 4 e 5 stelle lo si deve a un uomo e a una stagione (gli anni ‘50 del ‘900) che hanno fatto la “Storia” (quella maiuscola) della più grande delle isole partenopee.

Ischia Vi aspetta!!!

23/04/17

Le spiagge del Lido di Ischia: relax in riva al mare

Una lunga cintura di sabbia circonda l’abitato di Ischia: decine e decine di stabilimenti termali si susseguono dalla spiaggia del Molino fino all’estrema punta del porto di Ischia, la spiaggia di san Pietro

Le spiagge del Lido di Ischia: relax in riva al mare
La comodità ed il comfort assoluto sono le parole d’ordine qui, in queste spiagge adatte soprattutto a chi ha bambini piccoli da portare al mare ed a chi vuole trascorrere ore di assoluto relax, su lettini in riva al marebarristoranti di ogni genere.

Le spiagge del Lido di Ischia: relax in riva al mare
Il lido di Ischia affaccia sulla costa, e sulle isola di Vivara e Procida, la sabbia fine e il mare poco profondo lo rendono particolarmente adatto ai più piccoli, ma anche i più grandi potranno trovare pane per i loro denti! 

Le spiagge del Lido di Ischia: relax in riva al mare
Il mare è molto limpido e le scogliere che lo puntellano sono ricche di riccipolpi e cefali, dunque perfette per una battuta di pesca subacquea.

Le spiagge del Lido di Ischia: relax in riva al mare
Tra i tantissimi stabilimenti balneari con ristorante, molti aperti anche di sera vi segnaliamo “Michele a Mare”: spiaggia fatta a terrazze di sabbia, con angoli bellissimi ed un ristorante caratteristico a palafitta sul mare, dove la cucina è ottima, i prodotti sempre freschissimi ed i prezzi corretti e “Bagno Italia“ anche qui cucina genuina e fatta in casadolci ogni giorno diversi e prezzi ottimi.

21/04/17

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia

L'itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta della storia dell'isola di Ischia, attraverso luoghi spettacolari che si snodano tra terra e mare. Dai coloni Greci ai moti della rivoluzione napoletana, dall'epoca dei pirati al matrimonio di Vittoria Colonna con Ferrante D'avalos, duemila anni di storia hanno lasciato numerose tracce sul corpo verde dell'isola di Ischia.

Primo giorno

Il tour Ischia tra storia e mito comincia da Lacco Ameno, perchè è qui che inizia un periodo importantissimo per l'isola di Ischia, e non solo.

Nell'VIII secolo a.C. i coloni greci, provenienti dall'Eubea, sbarcarono a Lacco Ameno e vi fondarono Pithecusae, la prima colonia greca d'Occidente.

Per avere un'idea topografica di Pithecusae giungete a Lacco Ameno e recatevi sulla collina di Monte Vico: qui era l'acropoli greca con le dimore patrizie e qui, su questa bella collina negli anni '50 vennero alla luce durante degli scavi archeologici importantissimi reperti, tra cui la celebre Coppa di Nestore. Poi vi consigliamo di recarvi a san Montano, la bella baia dove oggi ci si reca soprattutto per fare il bagno, a quell'epoca era una grande necropoli.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
La necropoli si estendeva per almeno 500 metri in lunghezza; la larghezza è di circa 150 metri all'estremità verso mare; l'area interessata, di forma approssimativamente triangolare, misura pertanto più di 50.000 mq; questa necropoli venne utilizzata per mille anni, tra l'VIII secolo a. C. e il III d. C.

Dopo aver visto i luoghi di Pitecusae è il momento di andare ad osservare i reperti archeologici – non soltanto di epoca greca – che sono conservati nel museo di Pithecusae presso la Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Per completare il quadro “archeologico” dell'isola bisogna il museo adiacente la chiesa di Santa Restituta, nella piazza del centro storico di Lacco Ameno.

Secondo giorno

Il secondo giorno lo dedicheremo alla storia medioevale e moderna; il punto di partenza sarà il Castello Aragonese.

Essendo stato il Castello densamente abitato dal XIII al XVII secolo circa, rappresenta un concentrato di storia isolana.

Tra le cose su cui soffermarsi c'è la cattedrale diroccata, perchè qui nel dicembre del 1509 Vittoria Colonna andò in sposa a Ferrante D'Avalos; la cripta affrescata della cattedrale, il cimitero della monache con gli scolatoi in pietra, dove venivano messi i cadaveri delle monache a consumarsi lentamente, mentre le sorelle vive si recavano a pregare, un “memento mori” molto forte, secondo l'uso del tempo.

Lasciato il Castello soffermatevi anche ad Ischia ponte, ricca di palazzi antichi.

Da non perdere: Palazzo Malcovati, - ci si giunge percorrendo la stradina adiacente la farmacia - costruito in parte nel mare; detto anche Scuopolo, il palazzo risale alla seconda metà del XVI secolo, ed aveva originariamente scopo difensivo.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
Palazzo Lanfreschi dei Marchesi di Bellarena, degli inizi del XVIII secolo.

Palazzo Lauro, sempre del '700, per molti anni sede dei governatori dell’isola.

Palazzo dell’Orologio, antica sede municipale e Palazzo Scalfati che si trova proprio all'inizio di Ischia ponte, anche questo un bell'esempio di architettura del '700.

Lasciate Ischia ponte e dirigetevi sulla vicina collina di Cartaromana, che potrete raggiungere a piedi attarverso via Soronzano, oppure – in estate - con taxi boat
per visitare la Torre di Guevara della fine del '400.

Internamente affrescata, la Torre era celebre soprattutto per il suo splendido giardino- ninfario alimentato da una sorgente dismessa celebrata da Giovanni Boccaccio nella V giornata del Decameron. Oggi dell'antico giardino c'è poca traccia, ma rimane comunque uno splendido luogo.

Terzo giorno

Il terzo giorno ci sposteremo a Forio, terra di incursioni piratesche tremende, tanto che vennero costruite tante torri di avvistamento - di cui oggi rimangono circa una decina.

Da visitare il Torrione, costruito nel 1480 è la prima e più importante fortificazione presente sul territorio del comune di Forio.

Una passeggiata per il centro storico di Forio vi pernetterò di ammirare pregevoli esempi di architettura civile come Palazzo Biondi, fine XVII sec.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
E – in una stradina laterale che porta al porto di Forio: Palazzo Covatta, dalla interessante facciata traforata.

Forio la visita si concluderà con la Chiesa del Soccorso, bellissimo esempio di architettura religiosa, che domina il mare e l'abitato di Forio.

Quarto giorno

Il quarto giorno lo dedicheremo al centro storico di Ischia dove partendo dal sagrato della chiesa di San Pietro, cominceremo un viaggio nell'Ottocento;

sul sagrato della chiesa furono infatti giustiziati aderenti alla rivoluzione napoletana del 1799, tra cui Pasquale Battistessa.

Poi dirigendoci verso il porto visiteremo Palazzo Reale.

Questo palazzo risale al '700, originariamente apparteneva alla famiglia Buonocore;
ma il re di Napoli se ne incapriccò e lo volle per sé.

Ischia, quattro giorni sulle tracce della storia
ll passaggio del Casino ai Borbone è sempre stato avvolto dal mistero. Vari autori sostengono che esso sia avvenuto per donazione, ma è certo che, anche se l’acquisizione avvenne in tal modo, non si trattò assolutamente di un atto spontaneo.

Subito dopo l’acquisizione, Ferdinando IV decise di affidare all’architetto di maggiore prestigio di quel tempo, ossia Carlo Vanvitelli, l’incarico di elaborare un progetto di sistemazione.

Dai Giardini della Reggia si può ammirare il porto di Ischia: un ex lago vulcanico che venne trasformato in porto nel 1854! L'inaugurazione avvenne il 17 settembre 1854 con una festa in pompa magna, alla maniera dei Borbone!

19/04/17

Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù

Quando l'estate fa il suo ingresso sull'isola ed i giorni diventano più lunghi della notte, quando le cicale cantano nei pomeriggi assolati e l'orizzonte è avvolto in una cortina azzurra, è il momento di indossare costume sandali ed andare al mare. Il mare che ha un colore per ogni spiaggia o caletta di Ischia, intenso blu, verde giada o semplicemente bianco-cristallo. Un mare che nasconde fondali da esplorare con maschera e pinne, un mare da solcare con un gozzetto di pescatori, magari all'alba o al tramonto quando tutto si colora di rosa.

Giugno ad Ischia significa vivere l'estate, quella vera. L'estate fatta di bagni di mare, di sole, di giochi sulla spiaggia, ma anche della frescura dei giardini gonfi di piante, del venticello che stempera l'aria assolata, di passeggiate per magnifici viali alberati o per le strepitose vie dei negozi. 


Giugno ad Ischia è una vacanza memorabile

Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
E' il mese per buttarsi lo stress alle spalle,  trascorrendo giorni di benessere al mare ed alla terme, gustando le primizie dell'orto, acquistando oggetti d'artigianato, e vivendo sere di plenilunio nei più bei locali della costa tirrenica.

Quando l'estate giunge sull'isola tutto si accende di una luce abbagliantespiaggemaremontagna e colline hanno colori che riempiono di gioia lo sguardo e parlano al cuore. 



Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Voi siete qui guancia a guancia col paesaggio marino, respirando l'aria frizzante dolce e salata della spuma marina, e volate nelle sfere del più alto benessere mai provato, vi sentite in perfetta armonia con il mondo, siete felici. 

Si, semplicemente, senza fare nulla. 



Se poi volete far qualcosa, allora di occasioni ad Ischia, a giugno ce ne sono di infinite. 




Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Ad Ischia ogni hotel ha un reparto termale all'avanguardia, con possibilità di effettuare bagni in acqua termale caldapiscine kneippsaune naturalimassaggi e trattamenti estetici. L'acqua termale dell'isola di Ischia è particolarmente adatta alla cura di alcune patologie dell'apparato opsteoarticolatorio, respiratorio, ginecologico e nervoso. Quindi oltre alla cura per la bellezza della persona alle terme di ischia potete anche curare i vostri acciacchi. 


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Escursioni ecologiche nei posti più belli ed incontaminati dell'isolaescursionia cavallo per vivere la natura isolana in maniera sportiva e romantica; escursioni via mare con barchini per piccoli gruppi oppure con una barca presa in noleggio per essere indipendenti in questo soprendente giro dell'isola marino. 


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Alla scoperta della storia e delle radici isolane attraverso i suoi “monumenti” più celebri: il Castello Aragonesela torre di Guevara, i Torrioni di ForioVilla Arbusto ed il museo archeologico di Pithecusae, la villa Colombaia di Luchino Visconti, i palazzi antichi di Ischia ponte e Forio, le chiese dell'isola


Giugno ad Ischia, giorni di sole e notti di luna nell'isola di eterna gioventù
Le uve più dolci vengono coltivate qui, i vini più profumati sono un fiore all'occhiello per l'isola di Ischia. Si possono provare andando per antiche cantine a BuonopaneSerrara Fontana, al Ciglio oppure nelle trattorie rustico- chic dell'entroterra ischitano, insieme ai piatti forti della tradizione isolana come il coniglio alla cacciatora, la pasta fatta in casa e le verdure in padella.

Insomma giugno che vuoi, giugno che trovi ad Ischia.

17/04/17

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta

Un percorso vicino al mare pianeggiante e profumato di salsedine, un tratto collinare un po' in salita tra villini fioriti e verdi parchi pubblici, un saliscendi tra viottoli di montagna e mulattiere, una picchiata in discesa ad alto tasso di panorama. Raggiungere una spiaggia per una sosta marina, un tuffo e via... si riparte per girare ancora l'isola in sella al destriero più ecologico del mondo ( dopo il cavallo!) : la bicicletta.

Ischia e la bicicletta un connubio perfetto ! 

I tempi lenti di questa terra baciata dal sole tutto l'anno, il nastro di strade panoramiche che gira intorno all'isola, i percorsi in salita dove è possibile "testare la gamba" ed allenarsi seriamente, ma anche i circuiti da passeggiata spensierata, aprono le porte a sportivi e amatori.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Per chi gira in mountain bike Ischia è una vera ghiottoneria di circuiti "difficili": stradine sterrate, mulattiere in collina, lembi di terra ciclabile tra campagne e vigneti.

Tra i top ten segnaliamo:

Campagnano-Piano Liguori- Monte Vezzi, un incredibile percorso ultra-panoramico, dove il paesaggio è protagonista assoluto per tutto l'itinerario.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Si parte da una strada asfaltata che si apre su un panorama marino con le isole di Procida e Vivara e la sagoma impalpabile del Golfo di Napoli, eppoi ci si immette in piccoli viottoli campestri nella zona di Piano Liguori, dove tra i vigneti la vista è stupefacente: baie color smeraldo e l'isola azzurra di Capri, unica terra nell'azzurro di cielo e mare, che domina la scena; poi si raggiunge un bosco ombroso e profumato di mille essenze, anche qui in cima alla collina un panorama mozzafiato: con un solo sguardo si domina metà isola dal porto di Ischia a Sant'Angelo!

Bello anche il percorso del Cretaio, collina che si trova tra i comuni di Barano e Casamicciola e offre la possibilità di esplorare in sella alla bike angoli molto interessanti dal punto di vista geologico e naturalistico tra pinete e ex crateri, fumarole e - come sempre sull'isola - squarci panoramici indimenticabili, da qui si gode una insolita vista sul porto di Ischia a volo di uccello; ma il bosco del Cretaio può essere solo un giro di "riscaldamento" per affrontare poi la salita verso Piano San Paolo, una zona immersa in un castagneto che conduce ai piedi dell'Epomeo, il monte più alto dlel'isola dove secondo la leggenda riposa il gigante addormentato Tifeo. 

Si può continuare il percorso in ascesa oppure girare la testa al cavallo di ferro e dirigersi a Buonopane, attraversando la collina di Candiano oppure tornare indietro verso il Cretaio però attraversando una stradina parallela a quella percorsa in salita, un viottolo un po' nascosto dentro una valle di felci giganti che costeggia la sorgente di Buceto.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
La terza proposta è Serrara Fontana - Frassitielli - Falanga; questo percorso è anch'esso ai piedi dell'Epomeo, ma dal lato ovest dell'isola.

Si parte da Serrara Fontana e percorrendo una strada asfaltata in salita si raggiunge la località Frassitielli, una stradina di montagna che si apre sul panorama di Panza e Forio, circondata dalle piante più belle della macchia mediterranea: in estate il giallo delle ginestre e il viola dei cardi tappezzano la collina, tra cespugli di cisto, erica e mirto. Il profumo è avvolgente! Dopo un boschetto di rubinie, alberi dai fiori bianchi profumatissimi, si raggiunge il re dei boschi isolani La Falanga, dove castagni fittissimi creano una impagabile frescura d'estate.

La caratteristica di questo bosco sono le case nella pietra, dimore antichissime scavate dall'uomo nella roccia morbida dei massi tufacei caduti dall'Epomeo.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Un villaggio agricolo dal fascino preistorico qui dove fin al 1700 si coltivava la vite, e infatti esistono ancora antichi palmenti anch'essi scavati nel tufo! Attraversando la Falanga si giunge ad un sentiero maestro che si biforca in vari viottoli, a voi la decisione di scegliere: il nord e quindi la discesa verso Casamicciola terme, a prova di salto, oppure ovest con la più semplice discesa verso Forio passando per Santa Maria al Monte, anche questo un piccolo villaggio campestre tutto da scoprire!

Sono solo alcune proposte. L'isola ne offre di innumerevoli altre, tutte fantastiche.

E in omaggio alla febbre da bici che appassiona l'isola ricordiamo che l'08 maggio 2016 si terrà ad Ischia la gara di fondo 100 km.

Si partirà da Ischia Ponte, per poi dirigersi verso Barano e rientrare dal lato di Lacco Ameno. Due i percorsi: medio, che comprende 2 giri dell’Isola per 70 km e 1500 mt. di dislivello e lungo che si svilupperà su  3 giri dell’Isola per 100 km e 2200 mt. di dislivello.

15/04/17

Il sentiero della Pelara

Vorremmo indicarvi uno dei punti più ad adatti ad apprezzare la natura di questa isola.

Vorremmo proporvi un sentiero, un luogo, un esperienza indimenticabile che il turista, il viaggiatore, l'uomo deve assolutamente fare. Vorremmo raccontarvi della "Pelara", una minuscola baia incastrata tra la "Guardiola" e il "Monte di Panza", conosciuta da pochi oggi, meta esclusiva per chi vuole riscoprire l'identità selvaggia e la testimonianza viva del nostro passato.

Le architetture naturali che la caratterizzano la definiscono un geosito di importanza notevole per il nostro territorio ed è anche per questo che una passeggiata alla "Pelara" non deve assolutamente mancare.

Il sentiero della Pelara
Si parte dalla piazzetta di Panza, passando accanto alla chiesetta di San Gennaro, presto si lascia la strada asfaltata, gradualmente si superano le tracce della civiltà contemporanea, a volte indisciplinata, poi si incontrano le tracce della civiltà contadina ormai trascurata e infine è la volta della natura incontaminata. Ci inabissiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione rendono il percorso particolarmente piacevole. 

Prima lecci e querce poi corbezzoliginestreeriche ed ancora un tappeto di felci; la generosità della natura ci confonderà, inebriandoci di colori e odori, le mani saranno curiose di accarezzare i cespugli argentei dell'assenzio o gli ombrelli bianche delle carote selvatiche. Persi in questo paesaggio rimarremo imbarazzati dalla lava che nuda si immerge nel mare. E' l'ultimo tratto del nostro percorso, quello più selvatico, impervio, ma che ripaga abbondantemente le nostre fatiche. 

Il sentiero della Pelara
E' l'incontro del fuoco con l'acqua, è l'attrazione dei due opposti a generare tanto fascino. Uno spettacolo unico, mozzafiato; natura, solo natura, anche il nostro respiro è di troppo, cercheremo di trattenerlo per paura di rompere l'incanto, ma per fortuna nessuno, ne Eolo né Nettuno hanno rotto questo incantesimo che da millenni si ripete. La Pelara è uno di quei luoghi che impone rispetto, lo conoscerete, lo amerete, lo custodirete nell'anima perché l'immagine che fisserete nella vostra mente è ristoro per la vita. 

Il sentiero della Pelara
Quando sarete giunti all'estremità del sentiero, sarete invasi da immagini e sentimenti contrastanti. Ad attendervi sono i duomi lavici che accarezzati dal vento e dalla salsedine, si presentano imponenti, austeri, proiettati verso il cielo e voi posti sul ciglio del costone quasi a toccare il mare vi sentirete parte di questo paesaggio. Alle vostre spalle l'irruenza causata da un dinamico e a volte minaccioso passato remoto di almeno 28.000 anni. La roccia che difende la roccia, lava variopinta che si sovrappone e si intreccia in un apparente equilibrio precario. La roccia, la dimensione fisica della nostra vita, il nostro corpo. Davanti a voi la serenità di un orizzonte inviolabile: il mare, la dimensione spirituale della nostra vita, la nostra anima...

13/04/17

Ischia da scoprire, i 10 luoghi meno conosciuti dell'isola

Di cose da fare e vedere a Ischia ce ne sono davvero tante. Certo, il Monte Epomeo, i parchi termalii museile chiese, il Castello Aragonese, i borghi marinari, quelli contadini ecc. 

Tuttavia, la differenza la fanno sempre i dettagli. Nel nostro caso, quei luoghi che normalmente sfuggono al mainstream turistico. Di che si tratta? Si tratta di rocce, mare, boschi, fumarole, panorami che in qualche modo vanno conquistati. 

Una specie di "turismo dell'urgenza" dettato dalla voglia, sempre più diffusa, di scoprire cose nuove, e di farlo, possibilmente, prima che la natura modifichi lo stato di luoghi bellissimi ma, in più di un caso, fragili dal punto di vista geologico. 

Di seguito la speciale lista dei 10 luoghi meno conosciuti a Ischia.

VIA ANDREA MATTERA

Al primo posto, di diritto, nelle 10 passeggiate più belle da fare a Ischia, Via Andrea Mattera merita il primato anche in questa speciale top list. L'obiezione potrebbe essere che a furia di parlarne il luogo poi tanto sconosciuto non lo è più. Solo, continuano a vedersi molti più turisti stranieri che italiani, e perciò è importante continuare a valorizzare quest'alveo naturale interamente lastricato che unisce il belvedere di Serrara all'esclusivo borgo di Sant'Angelo.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; Via Andrea Mattera

VIA IESCA

Imboccando Via Andrea Mattera, oltre che a Sant'Angelo, si arriva anche ai Maronti. Bisogna percorrere Via Iesca una delle strade più sbalorditive che ci sono a Ischia. Una cava tufacea che regala scorci inconsueti della spiaggia più grande dell'isola. È preferibile, però, fare il percorso inverso, dai Maronti fin sul belvedere di Serrara. Il motivo è che in salita le articolazioni vengono sollecitate di meno, tanto più che la strada è sdrucciolevole in diversi punti e in discesa la possibilità di scivolare è senz'altro più elevata.

PIZZI BIANCHI

Sulla spiaggia dei Maronti si arriva anche da Noia, piccolo borgo contadino della frazione di Fontana celebre per i Pizzi Bianchi, piramidi di terra molto simili ai più famosi "Camini delle fate" del Göreme National Park. Il sentiero è impervio, adatto a escursionisti esperti, e comunque da non affrontare mai in solitaria. Al netto di queste doverose puntualizzazioni quella dei Pizzi Bianchi è l'escursione che meglio svela le peculiarità geologiche del versante meridionale dell'isola solcato da profondi canyon che declinano fino a mare.

VIA GIORGIO CORAFA

Ma non è finita, perchè ai Maronti si arriva pure da Via Giorgio Corafà, per secoli unico collegamento tra il borgo di Testaccio e la spiaggia. Anche in questo caso si tratta di un alveo lastricato, un tempo frequentato dai mercanti e i pescatori di questa parte dell'isola. L'opera fu voluta dal conte Corafà, vicerè del Regno di Napoli di stanza a Testaccio per curarsi nella famosa stufa della frazione. La strada gli consentì di raggiungere più agevolmente le due sorgenti di Olmitello e Cavascura, pure queste celebri per la salubrità delle acque.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; Via Iesca

SENTIERO DELLE BAIE

Sempre a Testaccio, proprio di fronte via Corafà, comincia anche il sentiero che porta al Monte Cotto, una piccola collina alla cui sommità durante la II guerra mondiale fu costruita una guardiola militare con funzioni di avvistamento e difesa. Della guardiola è rimasto il rudere, mentre il panorama, stupendo, è ancora lì ad ammaliare chi capita da queste parti. Non a caso, il comune di Barano a inizio millennio ha provveduto a segnalare questa splendida escursione che non presenta grosse difficoltà.

PIANO SAN PAOLO

Una spiaggia fossile a 460 metri sul livello del mare a metà strada tra Buonopane e Fiaiano, entrambe frazioni del comune di Barano. Uno spiazzo circolare in mezzo al bosco, l'ideale per un picnic in famiglia e con gli amici. Qui, ogni anno, la prima domenica di giugno, si svolge la "Festa della Ginestra", tradizionale scampagnata organizzata dal gruppo folk 'Ndrezzata di Buonopane. Mezza giornata di balli, canti e tanto buon cibo in mezzo la natura straripante, quasi tropicale, di questo versante dell'isola.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola; I pizzi Bianchi

PIANO LIGUORI

Panorami mozzafiato, pendii scoscesi interamente coltivati e tanta, tanta quiete. Piano Liguori dista appena tre chilometri da Ischia Porto, eppure la distanza sembra molto maggiore. Un posto bellissimo che spiega perchè i contadini ischitani riuscivano - e riescono ancora - a sopportare la fatica della vita nei campi. Merito della suggestiva vista di Punta San Pancrazio, estremità sud-orientale dell'isola. La strada per arrivare fin quassù, a quasi 300 metri sul livello del mare, comincia di fianco la chiesa Ss. Annunziata nel borgo di Campagnano.

PUNTA SAN PANCRAZIO

Volendo, da Piano Liguori (o dallo Schiappone) si arriva fino all'estremità di Punta San Pancrazio. La passeggiata è un po' faticosa; in alcuni punti il terreno è sdrucciolevole, però ne vale assolutamente la pena. Macchia mediterranea, vigneti, scorci mozzafiato e, per finire, più di un ettaro di oliveto proprietà della famiglia Trani, titolare anche del bel ristorante che domina Piano Liguori. L'escursione non è adatta a tutti, però chi può farà bene a non lasciarsi sfuggire quest'occasione.

10 luoghi meno conosciuti dell'isola, Via Giorgio Corafa
PIETRA DELL'ACQUA

Un mega blocco di tufo verde, uno dei tanti del versante sud-occidentale dell'isola, trasformato in una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.
L'ingegno delle antiche maestranze agricole davvero non conosceva limiti, svelando una straordinaria capacità di adattamento all'ambiente che purtroppo è andata per gran parte dispersa. Restano però numerose tracce, memoria storica di un passato che ha ancora molto da insegnare a patto di avere la voglia di scoprire il lato meno commerciale dell'isola d'Ischia.

FUMAROLA DEL PIZZONE

Le fumarole a Ischia si trovano tutte in luoghi bellissimi. Quella del "Pizzone", in località Fango, particolarmente. Meraviglia, stupore, incanto, si sprecano le parole per restituire il piacere di questo scorcio del litorale di Forio. A maggio, in occasione di "Andar per Sentieri" guide esperte locali vi condurranno alla scoperta di questo luogo incantevole, ancor di più con i colori, i profumi e il clima mite della primavera ischitana. Un'occasione da non perdere se siete amanti della natura e delle passeggiate nel verde.