31/05/17

La N'drezzata di Buonopane, festa di San Giovanni

24.06.2017 19.00 h - 21.00 h

Barano è uno dei sei Comuni dell'isola d'Ischia istituiti durante la dominazione francese del Regno di Napoli nel 1806.  Alla piazza di San Rocco – il centro del Comune -  si arriva da Ischia Porto attraverso la provinciale, che circumnaviga l'isola;  dalla piazza centrale si può andare ancora più su a Buonopane, il villaggio posto a circa 280 metri sul livello del mare, per scoprire un'Ischia trascurata dal grande turismo di massa: l'isola delle tradizioni contadine e della "storia orale".

Le famiglie di contadini di Buonopane hanno conservato una delle più antiche tradizioni dell' isola d'Ischia: la danza della "Ndrezzata" alla quale prendono parte diciotto danzatori "intrecciatori", quattro suonatori – due clarini e due tamburi - che danno il ritmo alla danza dalle origini antichissime. Alla banda della "Ndrezzata" partecipano soltanto i buonopanesi e la tecnica della danza viene trasmessa di generazione in generazione, da padre a figlio.

La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni
"Le origini della danza si perdono nella notte dei tempi ma è probabile che sia una danza di origine greca; del resto i greci furono i primi colonizzatori dell'isola d'Ischia". Ma come questa danza si sia fermata qui, in un villaggio interno, lontano dalla città di Pithecusa fondata dai greci dell' VIII secolo a. C. nell'odierna Lacco Ameno, è ancora un mistero.

"Probabilmente non si saprà mai così come non si saprà mai con certezza se la " Ndrezzata" sia una danza di guerra oppure una danza d' amore; quello che è certo che rappresenta l'ultima autentica espressione di folclore dell'isola d'Ischia".

La 'Ndrezzata di Buonopane, festa di San Giovanni
I diciotto danzatori, con in testa il "caporale, che oggi è Giovanni Emiddio Buono e che all'inizio recita una "predica" in un napoletano antico, si collocano in due rose concentriche di nove danzatori ciascuna che impugnano un mazzarello con la destra ed una spada di legno con la sinistra; poi, ai comandi del "caporale" ed al ritmo dei suonatori, si intrecciano a vicenda scambiandosi colpi di mazzarello e di spada frontali e lateriali.

La danza dura pochissimo – otto, dieci minuti – ma richiede una preparazione ed un allenamento notevoli da parte dei danzatori.

"Il testo della danza è del XVIII secolo ed è probabilmente un inno alla fertilità femminile, alla donna, all'amore fra i due sessi". Il valore liberatorio della danza è provato dalle giornate dedicate da Buonopane a questo rito. La " Ndrezzata", infatti, si svolge sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista, l'unica del villaggio, due sole volte all'anno: il lunedì in Albis ed il 24 giugno, giorno della festività di San Giovanniprotettore del villaggio.



"La Ndrezzata si esibisce sul sagrato il 24 giugno subito dopo la messa serale e prima della processione con la statua di San Giovanni con alla testa il parroco Don Francesco Mattera" 

29/05/17

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta

Un percorso vicino al mare pianeggiante e profumato di salsedine, un tratto collinare un po' in salita tra villini fioriti e verdi parchi pubblici, un saliscendi tra viottoli di montagna e mulattiere, una picchiata in discesa ad alto tasso di panorama. Raggiungere una spiaggia per una sosta marina, un tuffo e via... si riparte per girare ancora l'isola in sella al destriero più ecologico del mondo ( dopo il cavallo!) : la bicicletta.

Ischia e la bicicletta un connubio perfetto ! 

I tempi lenti di questa terra baciata dal sole tutto l'anno, il nastro di strade panoramiche che gira intorno all'isola, i percorsi in salita dove è possibile "testare la gamba" ed allenarsi seriamente, ma anche i circuiti da passeggiata spensierata, aprono le porte a sportivi e amatori.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Per chi gira in mountain bike Ischia è una vera ghiottoneria di circuiti "difficili": stradine sterrate, mulattiere in collina, lembi di terra ciclabile tra campagne e vigneti.

Tra i top ten segnaliamo:

Campagnano-Piano Liguori- Monte Vezzi, un incredibile percorso ultra-panoramico, dove il paesaggio è protagonista assoluto per tutto l'itinerario.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Si parte da una strada asfaltata che si apre su un panorama marino con le isole di Procida e Vivara e la sagoma impalpabile del Golfo di Napoli, eppoi ci si immette in piccoli viottoli campestri nella zona di Piano Liguori, dove tra i vigneti la vista è stupefacente: baie color smeraldo e l'isola azzurra di Capri, unica terra nell'azzurro di cielo e mare, che domina la scena; poi si raggiunge un bosco ombroso e profumato di mille essenze, anche qui in cima alla collina un panorama mozzafiato: con un solo sguardo si domina metà isola dal porto di Ischia a Sant'Angelo!

Bello anche il percorso del Cretaio, collina che si trova tra i comuni di Barano e Casamicciola e offre la possibilità di esplorare in sella alla bike angoli molto interessanti dal punto di vista geologico e naturalistico tra pinete e ex crateri, fumarole e - come sempre sull'isola - squarci panoramici indimenticabili, da qui si gode una insolita vista sul porto di Ischia a volo di uccello; ma il bosco del Cretaio può essere solo un giro di "riscaldamento" per affrontare poi la salita verso Piano San Paolo, una zona immersa in un castagneto che conduce ai piedi dell'Epomeo, il monte più alto dlel'isola dove secondo la leggenda riposa il gigante addormentato Tifeo. 

Si può continuare il percorso in ascesa oppure girare la testa al cavallo di ferro e dirigersi a Buonopane, attraversando la collina di Candiano oppure tornare indietro verso il Cretaio però attraversando una stradina parallela a quella percorsa in salita, un viottolo un po' nascosto dentro una valle di felci giganti che costeggia la sorgente di Buceto.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
La terza proposta è Serrara Fontana - Frassitielli - Falanga; questo percorso è anch'esso ai piedi dell'Epomeo, ma dal lato ovest dell'isola.

Si parte da Serrara Fontana e percorrendo una strada asfaltata in salita si raggiunge la località Frassitielli, una stradina di montagna che si apre sul panorama di Panza e Forio, circondata dalle piante più belle della macchia mediterranea: in estate il giallo delle ginestre e il viola dei cardi tappezzano la collina, tra cespugli di cisto, erica e mirto. Il profumo è avvolgente! Dopo un boschetto di rubinie, alberi dai fiori bianchi profumatissimi, si raggiunge il re dei boschi isolani La Falanga, dove castagni fittissimi creano una impagabile frescura d'estate.

La caratteristica di questo bosco sono le case nella pietra, dimore antichissime scavate dall'uomo nella roccia morbida dei massi tufacei caduti dall'Epomeo.

Alla scoperta dell'isola di Ischia in bicicletta
Un villaggio agricolo dal fascino preistorico qui dove fin al 1700 si coltivava la vite, e infatti esistono ancora antichi palmenti anch'essi scavati nel tufo! Attraversando la Falanga si giunge ad un sentiero maestro che si biforca in vari viottoli, a voi la decisione di scegliere: il nord e quindi la discesa verso Casamicciola terme, a prova di salto, oppure ovest con la più semplice discesa verso Forio passando per Santa Maria al Monte, anche questo un piccolo villaggio campestre tutto da scoprire!

Sono solo alcune proposte. L'isola ne offre di innumerevoli altre, tutte fantastiche.

E in omaggio alla febbre da bici che appassiona l'isola ricordiamo che l'08 maggio 2016 si terrà ad Ischia la gara di fondo 100 km.

Si partirà da Ischia Ponte, per poi dirigersi verso Barano e rientrare dal lato di Lacco Ameno. Due i percorsi: medio, che comprende 2 giri dell’Isola per 70 km e 1500 mt. di dislivello e lungo che si svilupperà su  3 giri dell’Isola per 100 km e 2200 mt. di dislivello.

27/05/17

Il Castello Aragonese di Ischia

Il Castello Aragonese di Ischia

Orario di apertura: 
09.00 - 19.30
Tel. 
081 991959


Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un isolotto di roccia trachiticaposto sul versante orientale dell'isola d'Ischia, collegato per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m all'antico Borgo di Celsa, oggi conosciuto come Ischia Ponte.
L'isolotto su cui è stato edificato il castello aragonese deriva da un'eruzione sinattica avvenuta oltre 300.000 anni fa. Raggiunge un'altezza di 113 metri sul livello del mare e ricopre una superficie di circa 56.000 m2.Geologicamente è una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi e viene definita cupola di ristagno.
Il Castello Aragonese di Ischia
Al castello ischia si accede attraverso un traforo, scavato nella roccia e voluto verso la metà delquattrocento da Alfonso d'Aragona. Prima di allora l'accesso era possibile solo via mare attraverso una scala situata sul lato nord dell'isolotto. Il traforo è lungo 400 metri e il percorso è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da "piombatoi" attraverso i quali si lasciava cadere olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici. Il tratto successivo è una mulattiera che si snoda in salita all'aperto e conduce fino alla sommità dell'isola. Da questa strada si diramano sentieri minori che portano ai vari edifici e giardini. Dagli anni settanta delnovecento è anche in funzione un ascensore, il cui percorso è ricavato nella roccia e che raggiunge i 60 metri sul livello del mare.
Il Castello Aragonese di Ischia
Sul CASTELLO Aragonse Ischia
S. Pietro a Pantaniello
Chiesa di forma esagonale costruita in blocchi di piperno nel 1547, da Dionisio Basso, che volle riedificare sul castello l’originaria chiesa paleocristiana, che si trovava sulla collinetta del porto, all’epoca ancora lago malsano, da cui si dice deriverebbe il nome S.Pietro a Pantaniello, per preservarla dalle incursioni saracene. Il progetto fu ricavato probabilmente da un disegno del Vignola famoso architetto del rinascimento italiano.
Il Castello Aragonese di Ischia
Cattedrale
La cattedrale si compone di due piani: la chiesa e la cripta. A fianco è situata la torre campanile e l’ex palazzo vescovile. La chiesa è di epoca medievale, ristrutturata più volte nel corso dei secoli fino alla metà del 1700. La cattedrale è a tre navate, intorno all’altare c’erano sette cappelle di cui sei gentilizie, un tempo ricche di affreschi. La cripta custodisce degli affreschi attribuibili alla scuola di Giotto. Nel 1509, il giorno 27 del mese di dicembre fu celebrato il matrimonio tra la poetessa Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos, marchese di Pescara. Ricca di monumenti furono distrutti nel 1722 dal vescovo Capecelatro, e nel 1809 la cattedrale cadde definitivamente sotto le cannonate della flotta inglese.
Il Castello Aragonese di Ischia
Chiesa della Immacolata e Convento delle Clarisse della Consolazione
Costruita nella prima metà del ‘700, fu voluta dalle monache clarisse del convento della consolazione adiacente alla chiesetta. Il convento fu edificato nel 1576 dalla N.D. Beatrice della Quadra, e chiamato della consolazione, perché la fondatrice ormai vedova, cercava consolazione nella preghiera e nel silenzio della clausura. Nei piani interrati del monastero è situato il cimitero, dotato di scanni in pietra con foro centrale, per la raccolta dei resti organici in decomposizione, infatti, i cadaveri venivano lasciati vestiti sugli scanni. Le monache vi si recavano ogni giorno per meditare sulla morte. L’esposizione dei resti dei cadaveri fu soppressa negli anni ’60 dal vescovo Dino Tomasini.
Il Castello Aragonese di Ischia
Il Maschio 
Situato nella parte più alta dell’isola, fu costruito dagli Angioini, e rifatto in seguito dagli Aragonesi.

Di forma Quadrangolare, fornita di quattro torri. Fu occupato da Alfonso I d’Aragona, da Ferdinando II d’Aragona fuggito da Napoli dopo che fu occupata da Carlo VIII, re di Francia nel 1495. Nel 1823 venne adibito a carcere dal governo Borbonico.
Il Castello Aragonese di Ischia
Bagno penale
Edificato dai Borboni nel 1799, per rinchiudere gli oppositori politici, costituiva insieme al Maschio il bagno penale. L’edificio è composto da cameroni dove venivano ammassati tutti i prigionieri, e da un cortile scoperto di forma quadrangolare, nel mezzo del quale era posta una forca per le esecuzioni. Numerosi patrioti napoletani del 1848 furono rinchiusi in quelle prigioni, a loro in particolare era riservato un singolare tipo di tortura, venivano immersi in vasche di acqua e lordura, e inoltre erano costretti a rimanere nei loro escrementi per intere giornate. Da qui il nome “Bagno Penale”. Con l’unità d’Italia e la cacciata dei Borboni, i prigionieri politici furono liberati. Nel 1874 l’isolotto andò sotto il controllo della direzione generale delle carceri, e nel 1890, la prigione fu definitivamente chiusa.

25/05/17

Forestiero, Benvenuto ad Ischia

La prima volta che arrivi ad Ischia senti l’aria pulita ed intensa, un profumo di salsedine nel vento. Giungi in quel porto e’ un po’ come sentirti abbracciare subito, come se Ischia non aspettasse che te. Scendi sulla banchina e vieni accolto da mille occhi, su quest’isola senza tempo. E’ facile essere colpiti subito dal verde e dal blu … Basta prendere un taxi,  un bus, un’auto  e cominciare a girarla da subito.

Porto di Ischia
Appena lasci Ischia Porto e vai verso Casamicciola segui il profilo della strada, sinuosa, e resti colpito dalle bouganville che sbocciano lungo i muretti delle ville che si arrampicano al lato della litoranea: sette colori diversi dal rosa all’arancione, al rosso, al fucsia. Ti vien voglia di scendere ed affondare in quei muretti bianchi e colorati insieme. Di affondarci dentro …

Ischia Bouganville
Ma la corsa continua, passi davanti ad antichi artigiani che lavorano ceramiche uniche, poi il mare, sempre mare ovunque e il verde che ti accompagnano come fedeli guide. Prosegui ancora e ti sembra di essere arrivato in un’oasi  passando dal comune più piccolo dell’isola, Lacco Ameno, patria di Rizzoli che ne fece il suo piccolo paradiso. Sembra di entrare in un film di Luchino Visconti, che qui ne ambientò tra i più amati ... 

Ischia Borgo di Campagnano
Si dice che, a Forio, al tramonto, nell’esatto istante in cui il sole tocca la linea dell’orizzonte sul mare, appaia un raggio verde, una delle leggende dell’isola. Pochi l’hanno visto, eppure tutti lo aspettano e lo cercano… una luce magica che Ischia nasconde tra le sue magie.

Ischia Sant'Angelo
E poi… e poi, vieni a Ischia e scoprirai molto altro, lasciamo che sia tu a continuere questa bella scoperta ! Fidati, ne vale davvero la pena ! 

23/05/17

Ipomea del Negombo 2017

Da venerdì 26 maggio 2017 a domenica 28 maggio 2017 avrà luogo la XIV edizione di Ipomea del Negombo, la mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda nell'isola d'Ischia.

La mostra si svolgerà come ogni anno nel Parco Botanico Idrotermale del Negombo, nell'Isola d'Ischia.

Ipomea del Negombo 2017
Negli anni passati  la mostra-mercato, ha ospitato anche sementi e bulbi di piante rare e dimenticate, ha portato a conoscenze degli innumerovoli visitatori il mondo delle Cicadee con il relatore prof. Roy Osborne contemporaneamente all'esplorazione dell'universo "Peperoncino", argomento che nell'edizione di quest'anno vedrà espandersi ed approfondirsi anche con degustazioni sul posto infatti la novità di quest'anno sarà la possibilità di degustazione del peperoncino,e ci sarà anche il peperoncino più piccante del mondo il famoso Naga Morich.

21/05/17

Visita alle Case Vinicole di Ischia

Ad Ischia vi sono numerose aziende vinicole che producono dell'ottimo vino, venduto in tutt'Italia ed esportato anche all'estero. Un tour per le case vinicole, durante il vostro soggiorno a Ischia è sicuramente un'ottima idea. In queste aziende infatti, potrete degustare i vini, visitare le cantine e magari acquistare anche qualche bottiglia. Ecco le principali aziende da visitare:

Visita alle Case Vinicole di Ischia


E' la più antica casa vinicola isolana e si trova a Forio d'Ischia (vicina alla frazione di Panza). E' raggiungibile in autobus sino ad un certo punto, e poi dovete proseguire a piedi per un pò, mentre in taxi potrete arrivare facilmente sino a destinazione. Per una visita completa, l'azienda ha predisposto due itinerari per conoscere il territorio nel quale opera, lo stabilimento ed il bellissimo Museo Contadino dove sono esposti attrezzi agricoli, foto e cimeli che rappresentano la tradizione contadina isolana nei secoli. 

Visita alle Case Vinicole di Ischia

Ecco i due itinerari proposti:

Itinerario Casa D'Ambra: Visita allo stabilimento ed alla cantina di produzione, al Museo del Contadino con degustazione di vini propri, accompagnati da formaggi e salumi locali.

Itinerario del Vigneto Frassitelli: Comprende la visita guidata allo stupendo vigneto che si trova in posizione panoramica a 500 metri sul livello del mare. Si può fare poi, un giro in monorotaia, attraverso tutto il vigneto. Sul belvedere inoltre, è servito l'aperitivo, seguito poi dalla degustazione dei vini D'Ambra accompagnati da specialità della cucina ischitana. Entrambi gli itinerari si possono anche abbinare. Per i gruppi, il numero massimo per ciascun itinerario è di 20 persone.

Informazioni e Prenotazioni


Via Mario D'Ambra, 16 - Forio d'Ischia
Tel. 081 907246 - Fax 081 908190
Per prenotare le visite guidate: Tel. 081 907210

Visita alle Case Vinicole di Ischia



Anche quest'azienda si trova a Forio d'Ischia ed è aperta al pubblico da aprile a ottobre. La si può visitare, degustando i vini ed assaggiando piccole sfizioserie della cucina isolana come pane e pomodoro, piccole frittelle di pasta ed erbe profumatesalumiformaggi e tantissime altre cose da provare!

Visita alle Case Vinicole di Ischia

Le degustazioni avvengono di fronte alla cantina, sotto un bellissimo pergolato di viti e su tavoli di pietra vulcanica. Una visita quindi, la consigliamo...

Informazioni


Via Prov.le Panza, 267 - Forio
Tel. 081908206 - 081907232

Orario di Apertura al pubblico:
dal 15/06 al 15/09 dalle 17,30 a tarda sera
dal 01/04 al 14/06 e dal 16/09 al 15/11 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20
Venerdi, sabato e domenica aperto anche la sera.

19/05/17

Sant’Angelo d’Ischia

Sant’Angelo di Ischia, antico borgo di pescatori percorribile solo a piedi, oasi di pace sfuggita ancora in parte all’amplesso dell’isola d'Ischia, è oggi un rinomato centro turistico internazionale.

Vieni a Ischia!


Con una superficie di circa 150 ettari ed una popolazione di 600 abitanti Sant’Angelo è situata sulla costa meridionale dell’isola in un trionfo di vegetazione ricca di frutteti, viti e piante di ogni tipo ed offre al visitatore panorami stupendi con case attaccate come ostriche alla piccola collina che sovrasta il porto e stradine che si arrampicano e si affacciano come balconi fioriti tra moderni alberghi e case colorate.
Boutiques con griffes esclusive, raffinate gioiellerie, studi d'arte, prodotti artigianali fra cui le famose ceramiche, consentono uno shopping a cui sarà difficile resistere.  Pesce freschissimo, coniglio all’ischitana ed altre specialità gastronomiche locali si possono gustare nei rustici ristoranti che si specchiano nel mare e nel contempo trascorrere notti romantiche al chiaro di luna allietate dalle orchestrine dei piano-bar delle caratteristiche taverne. Indimenticabile un drink nello scenario naturale e pittoresco della piazzetta sul porto. Caratteristico ed unico al mondo il "pollo alla fumarola" cotto sotto la sabbia bollente dell’omonima spiaggetta. 

Ma, ciò che rende unica Sant'Angelo, è un promontorio-isolotto con numerosi terrazzi a semicerchio.Tale dosso sinattico di origine vulcanica, è alto m. 105 e nella sua parte superiore un tempo sorgeva una chiesetta dove si instaurò il culto dell'Arcangelo San Michele, l'Angelo da identificare nel nome del paesino.

I suoi bagni, le sue terme e le sue spiagge, sono famosi oggi come un tempo; fra quest'ultime troviamo ad occidente le spiaggette di Chiaia di Rose, Cava Ruffano e Cava Grado, mentre ad est, oltrepassata la chiesa parrocchiale di San Michele Arc., si distende la grandissima spiaggia dei Maronti con i bagni di Cavascura, Cava Petrelle e le famose Fumarole, i cui caldissimi vapori (sino a 90° C.) si levano turbinando dalla sottostante spiaggia, quasi fischiando, sulla scarpata tufacea.  

Vieni a Ischia!

17/05/17

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Un salto e una pinnata e dal mare sbuca con tutta l’allegria di cui è capace uno dei più intelligenti abitanti del Tirrenoil delfino. E nelle acque di Ischia non è raro incontrarli, perché non distante dall’isola c’è un vero e proprio condominio di cetacei: il canyon sottomarino di Cuma, da tempo oggetto di studio dell’Associazione Delphis di Ischia che tanto sta facendo per la tutela di delfini e cetacei. 

Ad Ischia, precisamente a LaccoAmeno, nella villa ArbustoDelphis ha fondato il museo del Delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare. Che l’uomo sia sempre stato affascinato dall’acume straordinario di questi mammiferi acquatici è cosa nota. Basta scorrere le pagine della storia dell’arte e dell’antichità per trovare innumerevoli esempi di bassorilievi, mosaici, ceramiche dipinte, affreschi che raffigurano delfini.

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Il delfino era dedicato ad Apollo ed era considerato signore dei mari, amico dell'uomo, amante dei bambini, sensibile alla musica, compagno dei marinai ai quali preannuncia acque calme e rotte sicure, "complice" dei pescatori, caro agli Dei per i quali la sua cattura è un sacrilegio. 

delfini nei nostri mari stanno diminuendo a vista d’occhio e sono sempre più faticosi i tentativi di tutela. 



L’associazione Delphis studia i cetacei delle acque intorno all’isola dal 1991. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Nella Villa Arbusto - nei locali alti di Villa Gingerò – da qualche anno il museo dedicato ai delfini che contiene pannelli divugativi sui cetacei di Ischia realizzati con tavole a colori di Maurizio Wurtz e foto raccolte negli anni dai ricercatori di Delphis. 

Tra i reperti esposti lo scheletro completo di un giovane delfino comune (Delphinus delphis) spiaggiatosi ad Ischia nel novembre del 2003 e recuperato dai volontari dell’associazione. 
In vetrina anche preparati biologici storici della Stazione Zoologica A. Dohrn messi a disposizione dal Laboratorio del Benthos di Ischia, mappe geologiche dell'area di studio e una bacheca dedicata alle prede più comuni dei delfini. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Una sezione è dedicata alle ricerche ad Ischia, con la descrizione delle metodologie di ricerca e dei risultati più importanti di Ischia Dolphin Project. Infine una sala video tutta blu per immergersi nei suoni e nelle immagini subacquee dei delfini. 

La Sezione Cetacei di Villa Arbusto è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì. 

Orari: mattina 9.30 - 13.00, pomeriggio 16.00 - 19.00.

15/05/17

Ipomea del Negombo 2017

Da venerdì 26 maggio 2017 a domenica 28 maggio 2017 avrà luogo la XIV edizione di Ipomea del Negombo, la mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda nell'isola d'Ischia.

La mostra si svolgerà come ogni anno nel Parco Botanico Idrotermale del Negombo, nell'Isola d'Ischia.

Ipomea del Negombo 2017
Negli anni passati  la mostra-mercato, ha ospitato anche sementi e bulbi di piante rare e dimenticate, ha portato a conoscenze degli innumerovoli visitatori il mondo delle Cicadee con il relatore prof. Roy Osborne contemporaneamente all'esplorazione dell'universo "Peperoncino", argomento che nell'edizione di quest'anno vedrà espandersi ed approfondirsi anche con degustazioni sul posto infatti la novità di quest'anno sarà la possibilità di degustazione del peperoncino,e ci sarà anche il peperoncino più piccante del mondo il famoso Naga Morich.

13/05/17

Ischia Film Festival 2017

Dal 24 Giugno al 2 luglio 2017

L'Ischia Film Festival è un festival cinematografico internazionale specificamente dedicato alle location del cinema. Il festival è realizzato dall'Associazione Culturale Art Movie e Music ed il suo ideatore e Direttore Artistico, Michelangelo Messina.

La prima edizione del festival si è tenuta nel 2003 presso l'isola d'Ischia con il nome di Foreign Film Festival. La manifestazione è nata con l'intento di conferire un riconoscimento artistico alle opere, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che hanno valorizzato "location" italiane o straniere per invogliare nello spettatore il desiderio di conoscerne e visitarne le bellezze.

Ischia Film Festival 2017
Il festival, che si svolge in luglio, organizza annualmente il Convegno Nazionale sul cineturismo. La rassegna cinematografica si compone di tre sezioni competitive dedicate ai cortometraggi e ai documentari, una sezione speciale denominata Primo Pianodedicata ai lungometraggi e una sezione fuori concorso denominata Scenari. L'edizione del Festival di quest'anno si svolgerà dal 25 Giugno al 2 luglio 2017. 

Il festival fa parte dell'AFIC, l'Associazione Italiana Festival di Cinema, cui appartengono altre analoghe manifestazioni nazionali di notevole importanza per la promozione del cinema italiano.

Ischia Film Festival 2017
Partecipare al festival è semplice: basta acquistare un accredito culturale (da €. 20,00) che da diritto ad accedere a tutte le proiezioni per tutti i giorni del festival (fino ad esaurimento dei posti disponibili in sala). Per acquistarlo visitare la pagina accredito culturale 

L'accredito culturale è offerto ad un prezzo scontato di 10 euro per i residenti dell'isola d'Ischia che si presenteranno personalmente all'info-point del festival esibendo un documento di identità

Per gli studenti universitari neo-laureati interessati al convegno sul Cineturismo è disponibile l'accredito studenti.

Ischia Film Festival 2017
L'ingresso ad una sola serata del festival è invece regolato da un biglietto giornaliero che ha un costo di €. 8,00

I biglietti giornalieri sono acquistabili all'info point del festival sito in Piazzale Aragonese dal 23 Giugno all'1 Luglio.

Per i giornalisti che intendono garantire copertura mediatica al festival è previsto l'accredito stampa.

Per i professionisti del Cinema e del Turismo interessati alla Borsa Internazionale delle Location e del Cineturismo è previsto l'accredito Professionale.

11/05/17

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia