30/08/17

Procida: visita all'ex carcere di Terra Murata

Se parlate con un procidano, di quelli che conoscono a menadito la storia dell’isola, vi dirà solo alla fine che la fortezza di Terra Murata è stata - anche - un penitenziario. Il racconto indugerà sull’origine rinascimentale del palazzo realizzato nel 1563 da Innico D’Avalos, e ancora sul successivo decentramento abitativo che nel ‘700 diede il là al complesso sistema dei Casali attorno la fortezza (Casale Vascello, Marina Grande, la Corricella). In altri termini, è chiaro il tentativo di non appiattire la storia del Castello di Procida su un particolare durato "soltanto" 150 anni, tanto lungo è stato il periodo durante il quale il complesso di Terra Murata è stato "esclusivamente" una prigione. Prima con i Borbone e poi con lo Stato italiano.

Procida: visita all'ex carcere di Terra Murata
Non che fare emergere gli aspetti legati alla storia politica e urbanistica dell’isola sia un’operazione sbagliata - tutt’altro - e però quando si mette piede per la prima volta nell’ex carcere di Procida sembra di sentire ancora il tintinnio delle chiavi delle guardie e le voci dei detenuti che vi sono stati rinchiusi fino al 1988. Molti per omicidio, come Frank Mannino, storico esponente della Banda Giuliano. Quasi tutti impegnati nelle diverse attività lavorative previste dal regime carcerario: soprattutto l’agricoltura, e poi le telerie e l’officina meccanica appena dopo l’ingresso nell’istituto di pena.

Procida: visita all'ex carcere di Terra Murata
Insieme agli ambienti del carcere (le celle multiple, quelle singole, i corridoi, le torrette di guardia, gli alloggi dei secondini) sono il vento e il panorama struggente gli altri elementi di fascinazione di un luogo duro e bellissimo allo stesso tempo: un’"isola nell’isola" come titola il libro scritto dal Dott. Giacomo Retaggio per 25 anni medico del carcere di Procida.

Procida: visita all'ex carcere di Terra Murata
Ebbene, quest’"isola nell’isola" diverrà il volano del definitivo sviluppo turistico di Procida. Almeno queste sono le intenzioni dell’amministrazione comunale che nel 2013 ha acquisito il bene dal demanio e nel 2014 lo ha aperto per la prima volta (una tantum) al pubblico.

Procida: visita all'ex carcere di Terra Murata
Noi siamo andati a vedere questo "luogo della memoria" che si appresta, negli anni a venire, a essere trasformato in un complesso turistico (albergo, sale congressi, ristorazione, intrattenimento, benessere) e culturale (percorso museale, scuola e spazi per master, laboratori, vigna orto e parco). Sperando che insieme alla "nuova" vocazione turistica dell’area, anche le numerose tracce della precedente destinazione d’uso vengano adeguatamente valorizzate. Come testimoniano le immagini, non farlo sarebbe un errore.

Magia dell’isola di Procida!!!

28/08/17

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

Ischia è un'isola capace di regalare esperienze insolite, fuori dal comune. Una caratteristica che la rende profondamente diversa da altre località, magari più glamour, ma in qualche modo prigioniere dei propri cliché. A Ischia no. Che si tratti di terme, mare, montagna, la possibilità di far qualcosa di diverso è maggiore che altrove. Perciò, se state programmando la vostra estate a Ischia, segnatevi queste "dritte". Non ve ne pentirete!

1 - Cavascura

Si fa presto a dire terme. Uno pensa agli hotel con Spa e centro benessere, a super accorsati parchi termali con piscine, giardini fioriti, ristoranti, reparto wellness e discesa a mare. E invece no. O meglio, non solo. A Ischia ci sono anche le terme di Cavascura, sicuramente più spartane rispetto al vicino Parco Aphrodite, e però assolutamente da provare per rendersi conto, da vicino, del miracolo della natura ischitana. Bisogna avventurarsi in un canyon alle spalle della spiaggia dei Maronti, lasciando che un piccolo ruscello d’acqua faccia da guida. Circa 300 metri e si arriva davanti a una sala termale all’aperto, probabilmente già nota ai Romani che sull'isola fondarono la piccola colonia di Aenaria. Nelle pareti di tufo che sovrastano la cava ci sono delle grotte in cui si riversa l'acqua termale che sgorga dalla montagna, e inoltre sono state realizzate piccole docce per lavare via le applicazioni a base di fanghi originatisi dal contatto dell’acqua termale con l’argilla. Ovviamente, per una completa "remise en forme", non poteva mancare la sauna naturale. Da non perdere!

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

2 - Scannella

Se avete bisogno di staccare la spina, segnatevi questo posto. Che poi, alla Scannella, il telefono davvero non prende e perciò "staccare la spina", in questo caso, è più che una metafora ben riuscita. Infatti, il piccolo hotel-ristorante sulla baia è stato inserito in una speciale classifica dei "luoghi del silenzio", attività - cioè - che fanno della tranquillità il loro business principale. Ci sono giorni in cui gli unici rumori di quest'insenatura, poco distante dal faro di Punta Imperatore, sono la risacca del mare e il canto dei gabbiani in volo. Goderne mentre si è immersi in una delle piscine ricavate negli scogli, o davanti a uno dei tanti piatti della tradizione marinara preparati dal ristorante, è un'esperienza da provare assolutamente. Alla Scannella si arriva, via terra, da un sentiero lastricato poco distante dall'Hotel St.Leonard, noto 4 Stelle di Panza, frazione del comune di Forio. Via mare, invece, da Sant'Angelo, con le lance della Cooperativa Battellieri di San Michele, patrono del borgo.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

3 - Grotta del Mago (e il giro dell'isola via mare)

Le coste dell'isola d'Ischia sono disseminate di grotte e anfratti di tutte le dimensioni. Ce n'è una, però, che per bellezza e storia avrebbe meritato ben altra fama. Stiamo parlando della Grotta del Mago, che si trova tra le due baie di Cartaromana e Punta San Pancrazio, versante orientale dell'isola d'Ischia. Negli anni '30 del secolo scorso questa grotta - secondo la leggenda, abitata da un gigante dalla fluente barba bianca - fu al centro di un'accesa disputa tra chi ne sosteneva l'origine umana e chi, al contrario, quella naturale. Secondo i primi si trattava di un antichissimo tempio dove venivano officiati culti solari; viceversa, a detta dei secondi, non c'era alcun indizio che autorizzasse tale versione, a meno di non interpretare, erroneamente, le scalanature lungo le pareti della caverna come segni di attività dell'uomo. Fatto sta che questa grotta è uno dei posti più sbalorditivi dell'isola d'Ischia, ammirabile in canoa, a bordo di piccole imbarcazioni, o più comodamente dall'esterno effettuando il giro dell'isola d'Ischia via mare.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

4 - Tramonto al Monte Epomeo

Sono tante le escursioni che si possono fare a Ischia. Ce n'è una, però, che per fascino, probabilmente, batte tutte le altre. È il tramonto sul Monte Epomeo, per assistere dai 789 metri della vetta al momento in cui il sole si tuffa in mare alle spalle della piccola isola di Ventotene. Diverse le guide e le associazioni che organizzano questa particolare escursione. Segnaliamo l'associazione Nemo e i ragazzi di Epomeo in sella

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune 

5 - Capri

Chi viene in vacanza a Ischia generalmente dedica una o più giornate alla classica "gita fuori porta". Del resto, Napoli, Procida e Capri sono tutte a poche miglia di navigazione, e perciò non approfondire, almeno un po', la conoscenza delle tante meraviglie del Golfo più bello del mondo sarebbe un vero peccato. Dovendo scegliere, suggeriamo Capri, specie d'estate quando i collegamenti diretti con Ischia sono frequenti. La Grotta Azzurra, la vista dei Faraglioni dal belvedere di Via Tragara, i Giardini di Augusto, la splendida Villa San Michele di Axel Munthe sono alcune delle bellezze che si possono ammirare in un giorno a Capri, una delle isole più famose al mondo a solo un'ora di aliscafo da Ischia.

Ischia: 5 esperienze fuori dal comune

26/08/17

Il Parco Termale Negombo Ischia

Il Negombo si trova a Lacco Ameno, nella baia più suggestiva dell'isola, la baia di San Montano. Il parco è immerso in un’area verde di oltre 9 ettari, con diverse specie di piante provenienti dall'Australia, dal Giappone, dal Brasile e dal Sudafrica. È un luogo di benessere contornato da potenti acque curative e rilassanti del tutto naturali. Grazie alla sua origine vulcanica l'isola d'Ischia ha un patrimonio idrotermale tra i più ricchi e interessanti del mondo, che conta 67 fumarole, 29 bacini e 103 sorgenti idrotermali.


Il parco termale Negombo è un mix di benessere, salute, relax e divertimento. Vi sono ben 12/13 piscine di cui una d'acqua di mare olimpionica, una piscina per bambini, un percorso kneipp (per massaggi plantari), bagno turco,  vasca Jacuzzi da 6 posti, bagni giapponesi, diverse piscine termali a varia temperatura con idromassaggi, i templari per massaggi cervicali, elioterapia, possibilità di effettuare trattamenti estetici, fanghi, aerosol ed inalazioni, tutto per rigenerare e curare il proprio corpo.



Il parco ha come contorno una spiaggia privata dal fondale molto basso ideale sopratutto per i bambini e di sabbia fine.
All'interno del parco vi sono 3 bar, un ristorante d'alta cucina dove è possibile gustare dell'ottimo pesce fresco in alternativa per chi ama uno spuntino più veloce è possibile pranzare al self service.
A disposizione dei clienti vi è un ampio parcheggio privato e custodito.
Da ammirare all'interno del parco la nota scultura di Arnaldo Pomodoro chiamata "Arc-en-ciel che si trova all'inizio delle balze.
Altra scultura dell'arte contemporanea è “Lo Strale per il Negombo” di Lucio Del Pezzo che si trova all'entrata del parco.
Percorrendo il parco, tra le varie balze e percorsi di verde troviamo una grotta di acqua termale da dove sgorgano 3 cascate cervicali, all'interno di questa grotta troviamo “l'occhio di Nesti” di Laura Panno.

Vieni  a Ischia !

Parco Termale Negombo

Via San Montano


80076 Lacco Ameno
Telefono: 081 986152 - 081 986055

24/08/17

Sant’Angelo d’Ischia

Sant’Angelo di Ischia, antico borgo di pescatori percorribile solo a piedi, oasi di pace sfuggita ancora in parte all’amplesso dell’isola d'Ischia, è oggi un rinomato centro turistico internazionale.

Vieni a Ischia!


Con una superficie di circa 150 ettari ed una popolazione di 600 abitanti Sant’Angelo è situata sulla costa meridionale dell’isola in un trionfo di vegetazione ricca di frutteti, viti e piante di ogni tipo ed offre al visitatore panorami stupendi con case attaccate come ostriche alla piccola collina che sovrasta il porto e stradine che si arrampicano e si affacciano come balconi fioriti tra moderni alberghi e case colorate.
Boutiques con griffes esclusive, raffinate gioiellerie, studi d'arte, prodotti artigianali fra cui le famose ceramiche, consentono uno shopping a cui sarà difficile resistere.  Pesce freschissimo, coniglio all’ischitana ed altre specialità gastronomiche locali si possono gustare nei rustici ristoranti che si specchiano nel mare e nel contempo trascorrere notti romantiche al chiaro di luna allietate dalle orchestrine dei piano-bar delle caratteristiche taverne. Indimenticabile un drink nello scenario naturale e pittoresco della piazzetta sul porto. Caratteristico ed unico al mondo il "pollo alla fumarola" cotto sotto la sabbia bollente dell’omonima spiaggetta. 

Ma, ciò che rende unica Sant'Angelo, è un promontorio-isolotto con numerosi terrazzi a semicerchio.Tale dosso sinattico di origine vulcanica, è alto m. 105 e nella sua parte superiore un tempo sorgeva una chiesetta dove si instaurò il culto dell'Arcangelo San Michele, l'Angelo da identificare nel nome del paesino.

I suoi bagni, le sue terme e le sue spiagge, sono famosi oggi come un tempo; fra quest'ultime troviamo ad occidente le spiaggette di Chiaia di Rose, Cava Ruffano e Cava Grado, mentre ad est, oltrepassata la chiesa parrocchiale di San Michele Arc., si distende la grandissima spiaggia dei Maronti con i bagni di Cavascura, Cava Petrelle e le famose Fumarole, i cui caldissimi vapori (sino a 90° C.) si levano turbinando dalla sottostante spiaggia, quasi fischiando, sulla scarpata tufacea.  

Vieni a Ischia!

22/08/17

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Un salto e una pinnata e dal mare sbuca con tutta l’allegria di cui è capace uno dei più intelligenti abitanti del Tirrenoil delfino. E nelle acque di Ischia non è raro incontrarli, perché non distante dall’isola c’è un vero e proprio condominio di cetacei: il canyon sottomarino di Cuma, da tempo oggetto di studio dell’Associazione Delphis di Ischia che tanto sta facendo per la tutela di delfini e cetacei. 

Ad Ischia, precisamente a LaccoAmeno, nella villa ArbustoDelphis ha fondato il museo del Delfino con una postazione per l’avvistamento dei cetacei in mare. Che l’uomo sia sempre stato affascinato dall’acume straordinario di questi mammiferi acquatici è cosa nota. Basta scorrere le pagine della storia dell’arte e dell’antichità per trovare innumerevoli esempi di bassorilievi, mosaici, ceramiche dipinte, affreschi che raffigurano delfini.

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Il delfino era dedicato ad Apollo ed era considerato signore dei mari, amico dell'uomo, amante dei bambini, sensibile alla musica, compagno dei marinai ai quali preannuncia acque calme e rotte sicure, "complice" dei pescatori, caro agli Dei per i quali la sua cattura è un sacrilegio. 

delfini nei nostri mari stanno diminuendo a vista d’occhio e sono sempre più faticosi i tentativi di tutela. 



L’associazione Delphis studia i cetacei delle acque intorno all’isola dal 1991. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini

Nella Villa Arbusto - nei locali alti di Villa Gingerò – da qualche anno il museo dedicato ai delfini che contiene pannelli divugativi sui cetacei di Ischia realizzati con tavole a colori di Maurizio Wurtz e foto raccolte negli anni dai ricercatori di Delphis. 

Tra i reperti esposti lo scheletro completo di un giovane delfino comune (Delphinus delphis) spiaggiatosi ad Ischia nel novembre del 2003 e recuperato dai volontari dell’associazione. 
In vetrina anche preparati biologici storici della Stazione Zoologica A. Dohrn messi a disposizione dal Laboratorio del Benthos di Ischia, mappe geologiche dell'area di studio e una bacheca dedicata alle prede più comuni dei delfini. 

Nel mare di Ischia ci sono delfini
Una sezione è dedicata alle ricerche ad Ischia, con la descrizione delle metodologie di ricerca e dei risultati più importanti di Ischia Dolphin Project. Infine una sala video tutta blu per immergersi nei suoni e nelle immagini subacquee dei delfini. 

La Sezione Cetacei di Villa Arbusto è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì. 

Orari: mattina 9.30 - 13.00, pomeriggio 16.00 - 19.00.

20/08/17

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'Epomeo non è un vulcano

L'Epomeo non è un vulcano, ma un blocco inclinato di tufo verde, esito di un millenario processo di innalzamento di materiale piroclastico noto come "risorgenza calderica". In pratica, a creare il monte sarebbe stata la spinta verticale di una camera magmatica sottomarina peraltro ancora attiva. Il primo a formulare questa teoria, nota come teoria dell'horst, fu il geologo svizzero Alfred Rittman (1893 - 1980), padre della vulcanologia moderna a cui, da tanti anni, è intitolata una piazzetta nei pressi dell'ex carcere di Punta Molino nel comune di Ischia. Perciò, se pensate che da qualche parte, sull'Epomeo, ci sia un cono vulcanico verticale come sul Vesuvio e l'Etna, rimarrete delusi. Ciò non toglie che il gigante buono dell'isola d'Ischia regali molti altri spunti, dai mille panorami fino alla caratteristica pietra verde locale.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

Isola Verde

Molti pensano che "Isola Verde", l'altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo, sia un riferimento alla straripante vegetazione del territorio. Sbagliato. Verde, è la pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta all'ingressione marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica cui si è accennato sopra. Del resto, la piantumazione delle pinete di Ischia risale alla seconda metà del XIX secolo; mentre quelle di Barano e Casamicciola addirittura agli anni '30 e '50 del secolo scorso. A sostegno di quest'interpretazione, inoltre, due grandi scrittori del passato, Norman Douglas e Truman Capote, d'accordo nel descrivere Ischia come un'isola pietrosa, molto simile alla Grecia. I due scrittori trascorsero lunghi soggiorni sull'isola, rispettivamente nel 1931 (Douglas) e nel 1949 (Capote), prima appunto che venissero completate le pinete di Fiaiano e della Maddalena che sono, insieme al bosco di castagni della Falanga, i polmoni verdi più importanti dell'isola d'Ischia.

Fosse della neve

Fino agli anni venti del secolo scorso, la neve e la grandine cadute durante i mesi invernali venivano raccolte e ammassate in profonde buche rivestite all'interno con la caratteristica pietra verde locale. Ciascuno strato, fino al perimetro della buca, veniva di volta in volta coperto con fogliame e tronchi d'albero in modo da agevolare la successiva trasformazione in ghiaccio del materiale raccolto nel corso del tempo. Ghiaccio che serviva, chiaramente, nei mesi estivi per raffreddare l'acqua e il vino, e per conservare un po' più a lungo gli alimenti. Un esempio mirabile, quello delle fosse della neve, della straordinaria capacità adattativa delle antiche maestranze agricole a una natura difficle ancorché generosa di frutti.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Il regno sotterraneo di Agharti

L'Epomeo, oltre che per gli aspetti geologici, è celebre per essere al centro di numerose storie. Tra queste, senza dubbio la più famosa, è la leggenda che vuole l'eremo di San Nicola una delle porte di ingresso per il centro della terra. Non mancano, a riguardo, cartografie liberamente ispirate alla "Teoria della Terra Cava", secondo cui, appunto, il centro della terra sarebbe abitato da una civiltà millenaria, gli Agharti, cui apparterrebbero anche i disco volanti periodicamente avvistati in giro per il mondo, Ischia compresa. Un racconto di fantascienza che però ha un seguito letterario internazionale e un ritorno turistico che tocca pure l'isola d'Ischia.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

I fratelli Sanfilippo

L'apporto prezioso di potassio, unitamente all'ottima capacità drenante, sono due motivi per cui i terreni tufacei dell'isola d'Ischia sono, da sempre, indicati per la viticoltura. I pericoli erano - e tuttora sono - le numerose malattie della vite. Due in particolare, assai diffuse nella seconda metà dell'800: l'oidio, meglio conosciuto come mal bianco, e la filossera, vere e proprie calamità naturali per i vigneti dell'epoca. Almeno fino all'arrivo sull'isola, nel 1855, dei fratelli Sanfilippo che grazie al loro prodotto a base di zolfo risollevarono le sorti di un "fetido ed appassito Lazzaro quatriduano" secondo la definizione che lo storico locale Giuseppe D'Ascia diede del paesaggio del vino sull'isola d'Ischia nella seconda metà dell''800. In cambio, però, i tre fratelli provenienti dall'arcipelago delle Eolie, non ottennero dai vignaiuoli ischitani quanto pattuito prima del trattamento. Un'onta terribile che costò la morte di crepacuore a uno dei tre, in memoria del quale fu eretta un'edicola votiva in Via Nuova De' Conti a Ischia Porto.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

L'anarchico Gino Lucetti

Sono tante le storie che hanno attraversato il '900 dell'isola d'Ischia. Ce n'è una, però, su cui finalmente si è tornati a discutere dopo anni di oblio, ed è la vicenda dell'anarchico Gino Lucetti da Carrara, morto sul porto d'Ischia il 17 settembre 1943 sotto i colpi di un violento bombardamento tedesco. Lucetti, che nel 1926 aveva attentato alla vita di Benito Mussolini nei pressi della breccia di Porta Pia in Roma, si trovava a Ischia dopo l'intervento alleato e l'armistizio firmato appena nove giorni prima (8 settembre 1943) di trovare la morte. Insieme a lui, il diciottenne Francesco Buono, desideroso di apprendere dalla viva voce del protagonista i momenti concitati del tentato omicidio del Duce e i successivi anni di prigionia sulla vicina isola di Santo Stefano. Purtroppo, però, le bombe tedesche non diedero scampo ai due, stroncando la giovane vita di Francesco Buono e il desiderio, invece, di farsene finalmente un'altra, dell'anarchico Lucetti.

Rachele Mussolini al confino

Dopo la II guerra mondiale, Rachele Guidi, vedova di Benito Mussolini, venne mandata al confino sull'isola d'Ischia, per la precisione a Forio, in una casa poco distante dal Torrione, la più grande delle torri saracene disseminate per il paese. Insieme a lei, i figli Romano, Vittorio e Annamaria, perfettamente inseriti nella vita libera e un po' selvaggia dei ragazzi del posto. Quasi 10 anni trascorsi all'ombra del Torrione senza grande clamore, eccezion fatta per un'intervista rilasciata al giornalista de "Il Messaggero" Bruno D'Agostini e per il ritratto pubblico - tuttavia edito molti anni dopo - che ne fece lo scrittore statunitense Truman Capote in vacanza sull'isola d'Ischia insieme al compagno Jack Dunphy. "La vedova del dittatore morto e tre dei suoi figli – scriveva l'autore di "Colazione da Tiffany" – vivono qui in una specie di esilio volontario, immagino. Non è difficile vedere la signora Mussolini che, in tutto simile alle donne dell’isola, vestita poveramente di nero, si trascina su per la salita, un po' piegata da una parte per il peso della borsa della spesa. Il suo viso non ha quasi espressione, ma una volta l’ho vista sorridere. Passava per il paese un uomo con un pappagallo che pescava pianeti della fortuna da un vaso di vetro, e la signora Mussolini, fermatasi a consultarlo, lesse il proprio futuro, mentre sulle labbra le si disegnava un sorriso appena accennato, leonardesco“.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
L'isola dei morti di Arnold Böcklin

Per molti anni si è ritenuto che l'isolotto dipinto nel celebre "Die Toteninsel" di Arnold Böcklin (1827 - 1901) fosse l’isola di Pontikonissi (Isola dei topi), davanti la costa di Corfù, in Grecia. Qualcun altro sosteneva, invece, si trattasse dell'isola di San Giorgio a largo delle coste della Repubblica di Montenegro, nell'ex Jugoslavia; nessuno, però, prima dello scrittore e storico dell’arte Hans Holenweg aveva mai fatto cenno al Castello Aragonese come probabile fonte d'ispirazione per una delle opere più famose al mondo. Il parere di Holenweg non è uno tra i tanti, dal momento che questo studioso svizzero è il fondatore e curatore personale dell’archivio completo delle opere e della vita di Böcklin. Il giudizio, inoltre, muove dalla circostanza che l'artista nel 1879, l'anno precedente la prima delle 5 versioni del quadro, effettuò un periodo di cure termali sull'isola d'Ischia, soggiornando in una pensione dalle parti di Ischia Ponte. Da qui la familiarità con il maniero di Alfonso V d'Aragona, cui va aggiunta la consuetudine dei pescatori di Ischia Ponte di seppellire i propri morti in un piccolo cimitero adiacente la Torre Guevara a Cartaromana. Ambienti e scene che sarebbero poi stati trasferiti e reinterpretati su tela dando vita a un'opera dal fascino esoterico di cui si innamorò, tra gli altri, Adolph Hitler, il fuhrer del nazismo.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
 La Pietra della Nave

Uno scoglio leggendario, addirittura, secondo lo storico Philippe Champault, la galea che Alcinoo, re dei Feaci, mise a disposizione di Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca. La nave, tuttavia, venne pietrificata da Poseidone furente per non esser riuscito a fermare l'eroe responsabile della morte del figlio, il ciclope Polifemo. Ovviamente, la collocazione sull'isola del racconto omerico parte dall'assunto, sposato dallo storico francese, secondo cui "Scheria" la terra dei mitici Feaci, fosse in realtà Ischia e non Corfù, come sostenuto dal connazionale Vittorio Berard.

10 curiosità sull'isola d'Ischia
Acidificazione del mare

Per anni Ischia ha rappresentato il confine climatico per le specie marine che abitano il Mediterraneo meridionale e quelle che, invece, di norma popolano il Mediterraneo settentrionale. Da qui un'importante serie di ricerche per monitorare migrazione, variazione e composizione delle specie presenti nel nostro mare; studi fondamentali, tra l'altro, per l'istituzione, nel 2007, dell'Area Marina Protetta Regno Di Nettuno. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è aggiunto un altro interessantissimo ambito di studio: il sito subacqueo del Castello Aragonese è stato scelto, infatti, dalla comunità scientifica, come uno dei campi di studio del complesso fenomeno dell'acidificazione dei mari. Nel sito in questione sono presenti emissioni di biossido di carbonio (CO2), uno dei gas responsabili dell'“Effetto Serra”, e perciò lo studio dell'acidificazione dei mari può serivire da metro di valutazione per simulare gli effetti futuri di un'intensificazione del fenomeno nell'atmosfera terrestre.

10 curiosità sull'isola d'Ischia

18/08/17

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"

Abbiamo più volte ribadito la complementarietà di Ischia al territorio che la circonda; ProcidaCapri, la Costiera, Napoli, sono un importante valore aggiunto per l'isola e, del resto, chi viene in vacanza a Ischia, quasi sempre, dedica una parte del suo tempo alla scoperta delle meraviglie del golfo più bello del mondo. Tra le tantissime cose da vedere c'è pure il sottosuolo di Napoli. Un'altra città, a detta di molti ancor più affascinante dei vicoli del centro storico da cui vi si accede. L'ingresso di "Napoli Sotterranea" si trova, infatti, su Via dei Tribunali - Piazza San Gaetano per la precisione - a due passi dalla centralissima San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dei pastori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Dal Molo Beverello è sufficiente raggiungere Piazza Municipio (o Via Depretis) e prendere la linea Bus R4, direzione Ospedale Cardarelli. La fermata è Piazza Dante da cui, in pochi minuti, proseguendo per Via Port'Alba, si arriva davanti all'entrata per il sottosuolo di Napoli. Sottosuolo che è parte integrante della città, dacché è cresciuto con essa: prima con i Greci, che dalle viscere della città prelevarono il tufo giallo necessario all'edificazione della Neapolis del IV secolo a.C; poi con i Romani, che nel sottosuolo di Napoli realizzarono una mastodontica opera di ingegneria idraulica incanalando le acque del Serino. L'acquedotto romano fu la spinta principale all'estensione della città, al punto che nel 1629, su impulso di un facoltoso nobile napoletano, Cesare Carmignano, si provvide alla costruzione di un nuovo canale per convogliare, stavolta, le acque del fiume Faenza.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Da questa secolare attività di scavo scaturisce la rete di cunicoli e cisterne di Napoli Sotterranea. Circa 2 milioni di metri quadrati che, durante la seconda guerra mondiale (dismesso, agli inizi del '900, l'approvvigionamento idrico) divennero rifugio di tantissimi napoletani in fuga dai bombardamenti alleati e dalla rappresaglia tedesca. Migliaia di persone stipate 40 metri sotto il livello stradale, in un'altra Napoli nota, fino a 60 anni prima, solo ai "pozzonari" gli addetti alla manutenzione delle cisterne che dalle abitazioni patrizie del centro storico scendevano sotto terra aggrappandosi a una serie di piccoli gradini scavati nelle pareti.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
C'è chi sostiene che la figura del "monacello" - assai diffusa anche a Ischia - derivi da queste maestranze "sui generis" sia per la corporatura, necessariamente minuta, che per l'abbigliamento. I pozzonari, infatti, proprio come la rappresentazione classica del "munaciello", indossavano saio e copricapo per proteggersi dall'elevato tasso di umidità, quasi sempre rasente il 100%. Non solo. Si racconta che spesso sfruttassero la conoscenza delle viscere della città per depredare le case dei nobili; o per intrattenersi, se possibile, con le loro consorti (sic!).

Leggende o no, è un fatto che il sottosuolo di Napoli riserva molte sorprese. Addirittura, un teatro romano inglobato in un tipico "basso" di Vico Cinquesanti. La visita del teatro - in cui pare si esibisse anche il terribile Nerone - rappresenta la seconda parte dell'escursione di "Napoli Sotterranea". Circa due ore per scoprire una parte di Napoli che attira, a ragione, sempre più turisti e visitatori.

Escursione da Ischia: "Napoli Sotterranea"
Un incredibile viaggio nella storia di una città che non smette mai di stupire tanta è la storia e l'arte che trasuda da ogni lato del suo enorme centro storico: il più esteso d'Europa; dal 1995 patrimonio dell'Unesco; soprattutto, a poco meno di un'ora di aliscafo dall'isola d'Ischia.

Napoli Sotterranea è visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Si effettuano anche visite guidate in lingua inglese. Maggiori informazioni sul sito www.napolisotterranea.org.

16/08/17

Coniglio all'Ischitana

Sarà senz'altro strano, ma e' cosi': il piatto ischitano piu' classico non è una pietanza a base di pesce, bensì il coniglio. Il sugo è l'ideale per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini!), completata con prezzemolo (o basilico) e abbondante parmigiano grattugiato al momento.

Il coniglio è ancora oggi la specialità gastronomica locale e la domenica è sulle tavole di molte famiglie. E' stato sempre il piatto D.O.C. della tradizione gastronomica di Ischia. Il segreto di tanto successo, il cui profumo inconfondibile si diffonde nell'aria, è da ricercare in due arnesi "indispensabili"tegame di terracotta ("'u tiano") e cucina a legna, cose che in qualche casa di campagna, ancora oggi, è possibile trovare.

Coniglio all'Ischitana

Il coniglio selvatico era un tempo l'animale più diffuso sull'Isola. Il D'Ascia dice che "l'isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli", verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Bucatini al sugo di coniglio all'Ischitana
Quando il contadino gettava l'erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura

Coniglio all'Ischitana
Dove mangiare il coniglio all'Ischitana

Bracconiere  - Via Falanga, 1, 80070 Serrara Fontana, Isola d'Ischia, Italia
Ristorante Bellavista - Via Montecorvo 75, 80075 Forio, Isola d'Ischia, Italia
Il Focolare - Via Cretaio, Casamicciola Terme, Isola d'Ischia, Italia

14/08/17

La festa di Sant'Alessandro 2017

Una interessante occasione di conoscere la storia dell'isolad'Ischia, abbinando a ciò il piacere di osservarne luoghi e tradizioni, è offerta dalla festività di S. Alessandro, che si celebra il 26 agosto

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
In questa ricorrenza si svolge una sfilata in costume, con circa 200 figuranti che interpretano i più celebri personaggi e le varie dinastie che si sono succedute al potere, nel corso degli anni, sull'isola d'Ischia. La sfilata parte dal Castello Aragonese e percorre i corsi principali di Ischia
 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
Come da corretta interpretazione storica ad aprire il corteo sono i Greci, primordiali colonizzatori del territorio ischitano, seguiti dalla Corte rinascimentale che vede, assolute protagoniste, le figure di Vittoria Colonna e Ferrante d'Avalos; vi è poi la rappresentazione del periodo borbonico, del quale Carlo III Ferdinando IV sono gli attori principali, mentre Gioacchino Murat Ferdinando II sono gli ultimi personaggi di spicco raffigurati. 

 La Festa Di Sant'Alessandro Ad Ischia
La fase successiva del Corteo si incentra sulla rappresentazione delle tradizionali attività isolane del passato, rurali e marittime, con i figuranti in abiti rigorosamente del tempo: i contadini dediti alla produzione del vino, i marinai ed i pescatori, recanti ceste colme di prodotti del mare isolano, le donne con i vini più pregiati ed i bambini con le più belle primizie della terra ischitana.

12/08/17

La festa di San Rocco Barano d'Ischia

Barano ad agosto la festa del santo patrono

Domenica 16 agosto 2017

Il 16 agosto 2016 si svolgerà a Barano la Festa di San Rocco, il santo patrono del comune.

La festa di San Rocco Barano d'Ischia
La festa comprende messe e appuntamenti religiosi, ma anche concerti e stand in piazza

10/08/17

Passeggiata di Ferragosto Ischia

Evento Naturalistico - Serrara Fontana

Lunedi 15 agosto 2017

Passeggiata di Ferragosto Ischia
Ogni a anno a ferragosto sull'isola di Ischia si compie una escursione ecologica nel bosco dei Frassitielli e della Falanga; il raduno si tiene alle ore 7.30; la passeggiata conduce in uno dei luoghi più affascinanti dell'isola verde  alla scoperta delle case di pietra, le fosse della neve, gli antichi palmenti e le bellezze naturalistiche del bosco. E' un evento a cura del comune di serrara fontana.

08/08/17

Campagnano - Ischia Porto

"Vicus Campagnani" per secoli è stato il fondo agricolo delle famiglie benestanti di Ischia Ponte, l’antico "Borgo di Celsa".

L’antica nobiltà "aenariana" aveva scelto le colline di Campagnano per due ragioni: la fertilità del suolo e l’ampia veduta. La fertilità era - ed è ancora - dovuta alla natura vulcanica del terreno, geologicamente il settore più antico del "Vulcano Ischia". Il panorama, invece, consentiva di avere sott’occhio i possedimenti a valle; oltre che naturalmente godere della vista del Castello Aragonese e delle "sorelle" Procida e Vivara.

Fu così che nel XVIII secolo sorsero numerose case coloniche padronali ancora oggi ricordate nella toponomastica della frazione. Purtroppo la maggior parte di queste case signorili o è stata inglobata in nuove costruzioni, o riadattata radicalmente alle nuove esigenze abitative.

Campagnano - Ischia Porto
Conserviamo però memoria della loro struttura generale. Casa CurciCà MormileCà TavolaCasa Conte sorgevano generalmente a lato (più di rado al centro) dell’appezzamento agricolo e somigliavano in tutto e per tutto alle dimore signorili di città, con la significativa eccezione del pianterreno destinato agli attrezzi agricoli e a tutto quanto il necessario per la difficile arte della vendemmia. I coloni invece abitavano in piccole abitazioni rurali a fianco la casa del padrone.

Un bella testimonianza di queste dimore"inaccessibili" ce la fornisce lo scrittore Giuseppe Orioli, nel suo "Giro indipendente dell’isola d’Ischia". Scrive nel 1930 il compagno di viaggi di Norman 
Douglas:

Campagnano - Ischia Porto
"Se da Campagnano proseguite verso est troverete sulla sinistra un nobile edificio del XVIII secolo con un pozzo al centro del cortile e i balconi panciuti in ferro battuto. Deve essere appartenuto a gente ricca. Ci si domanda chi fosse mai quella gente e che cosa l’avesse indotta a insediarsi in un luogo tanto inaccessibile. Il medesimo sentiero piega ben presto verso sud fino a un luogo detto Mazella, certamente dal nome del suo proprietario, e prosegue ancora divenendo sempre più disagevole, mentre il panorama diventa sempre più bello".

Campagnano - Ischia Porto
Oggi i luoghi non sono più disagevoli, mentre il panorama è ancora bellissimo. Perciò, soprattutto nelle belle giornate di primavera, conviene visitare Campagnano e magari spingersi fino a Piano Liguori, l’antico villaggio rurale a oltre 300 metri sul livello del mare che domina la suggestiva Punta San Pancrazio.

L’escursione da Campagnano a Piano Liguori è uno dei sette itinerari geo-ambientali mappati dal Club Alpino Italiano sull’isola d’Ischia. La partenza è davanti la Chiesa della Ss.Annunziata che si trova al centro della piazzetta del borgo. Una volta lì potete decidere se proseguire per Piano Liguori, imboccando la stradina che corre laterale alla chiesa, o invece guardarvi attorno, magari cominciando proprio col visitare questa bella Parrocchia del '600.

Campagnano - Ischia Porto
Ogni anno, il 28 dicembre, tutt’attorno la chiesa si crea un’atmosfera magica che lascia a bocca aperta i turisti e i residenti che accorrono fin quassù per assistere allo spettacolo del Presepe Vivente di Campagnano.

Un evento che migliora l’offerta turistica invernale di Ischia e ci restituisce il suo volto più autentico: un""isola di terra", animata da un fortissimo sentimento di fede che si manifesta nelle numerose feste e tradizioni popolari che vi si svolgono.

06/08/17

Capri la bella, capriccio degli dei

L'isola degli deiCapri l'azzurra è ad un soffio da IschiaCoste bianche ed altissime e ville romane ne fanno una perla del Mediterraneo

Raggiungere la vicina isola di Capri da Ischia è facilissimo, le due terre sono infatti separate soltanto da mezz'ora di viaggio in mare.

Da Ischia le compagnie di navigazione organizzano quotidianamente escursioni.

Per farvi conoscere un po' meglio la vicina di casa di Ischia riportiamo un articolo tratto dal sito www.capri.net

Dalla costa partenopea e salernitana, tra Capo Miseno ed Amalfi, si erge uno scoglio che è come un sogno perso nell'azzurro cobalto del suo mare.

Capri la bella, capriccio degli dei
E' l'isola mediterranea invidiata ed esaltata nelle liriche più famose.

E' Capri.

Il profumo dei fiori, la raffinata sfaccettatura dei colori, le reminiscenze di un passato millenario, l'ammaliante silenzio rotto solo dal lacerante grido dei gabbiani, sono alcune delle caratteristiche della favola che vi raccontiamo.

Il primo scopritore di Capri fu Augusto nel 29 a.C. che innamoratosi dell'isola la toglie dalle dipendenze di Napoli scambiandola con la fertile Ischia.

Inizia il suo dominio privato seguito dalla fiorente edilizia che il suo successore Tiberio attuò dal 27 al 37 d.C, con la costruzione di ben 12 ville.

I primi abitanti dell'isola furono i Teleboi che si stabilirono a Capri nell'VIII secolo a.C.

Dell'antica acropoli greca restano solo le mura di fortificazione.

Capri la bella, capriccio degli dei
Nel 1906 durante i lavori di ampliamento nell'albergo Quisisana furono rinvenuti dal medico caprese Ignazio Cerio alcuni resti di animali preistorici ed armi in pietra.

Il nome di Capri, secondo alcuni storici, deriverebbe dal greco Kapros-cinghiale. Altri invece, l'attribuiscono all'origine latina, cioè Capreaecapre.

L'isola ha una superficie di circa 12 Kmq di lunghezza ed una larghezza di 3 Km. I grandi eventi politici che si svolsero tra il VI ed il XIX secolo a Napoli, con il succedersi delle dinastie AngioineAragonesiSpagnole Borboniche, ebbero a Capri scarsi riflessi.

Capri la bella, capriccio degli dei
L'isola esposta alla scorreria Musulmana restava abbandonata a sé stessa e la migliore difesa dei capresi era quella di disertare l'abitato della Marina per rifugiarsi.sulle alture.

Capri era povera di risorse e con una popolazione decimata dalle piraterie e dalla peste. Fra il Seicento ed il Settecento, si aggiunse la rivalità dei due Comuni di Capri ed Anacapri, per la non facile regolamentazione dei reciproci diritti di giurisdizione civile ed ecclesiastica.

Attraverso l'ultima eroica vicenda di sbarchi i Francesi completarono le fortificazioni sull'isola e vi restarono fino al crollo della potenza Napoleonica e alla restaurazione Borbonica del 1815.

Capri esce così dal lungo letargo e si affaccia entusiasta alla vita romantica dell'800.

Iniziarono le corse verso l'isola beata di solitudine e di semplicità paesana, i soggiorni prolungati e le residenze definitive di artisti, di scrittori, di poeti stranieri. L'albergo Pagano, il primo albergo di Capri, ospitò nel 1826 il tedesco Augusto Kopisch.

L'esodo degli intellettuali russi, dopo la guerra russo-giapponese del 1905, contribuì a fare di Capri, un rifugio letterario-politico.

Capri la bella, capriccio degli dei
In quegli anni giunse Massimo Gorki, accolto benevolmente dall'ambiente cosmopolita dell'isola.

Nella letteratura contemporanea due scrittori si dividono il primato della letteratura caprese: lo svedese Axel Munthe e l'isolano Edwin Cerio.